Il mio agosto meno inerte e poi diversamente inerte del previsto. A volte, la vita, le bestemmie
I link di consigli letterari del mese. Fa troppo caldo per il mondo reale. Scappate con me?
Fuori da qui: dove altro trovarmi, Neurolanguage Coaching, lavoro retribuito, Instagràm, Notes, link all'archivio
Catrame Amarcord
Tempo di lettura: 10 minuti, meno se passate direttamente ai link.
Ciao compas,
Cucù!
Faccio capolino così, intorno a Ferragosto, perché come dicevo un paio di settimane fa, a me la città deserta mi fa crescere la creatività.
Forse perché ho più spazio per i pensieri, e c’è meno caciara in giro — non abito in centro, e si vede.
In quei due anni che ho vissuto vicino alla Rambla, una delle cose che più mi sono mancate è stato l’agosto di vuoto.
In realtà, pure nella città deserta, io sto lavorando molto più del previsto, e direi che non sto andando abbastanza al mare. Martedì però ci vado, sicuro, a rivedere un'amica in visita un po' più su sulla costa.
È che si è accelerato tutto, così de botto, dopo i mesi in Asia e dopo i mesi di aerei continui e contemplazione di vita e morte insieme a nonna, dove a lavorare non ci riuscivo nemmeno volendo.
Ho iniziato un percorso di coaching online con una nuova cliente francese di una dolcezza infinita, in piena rinascita emotiva e professionale. Ho ricominciato a insegnare italiano, offline, a una giovane artista di Taiwan, che mi ha scritto dicendo, senti, ma tutte ste belle cose di cui scrivi su LinkedIn, le fai per l’italiano, e anche offline? E io le ho detto beh, vieni a casa mia, e parliamone.
Sto lavorando ad un nuovo progetto per rendere il coaching linguistico più accessibile a più persone, incoraggiata anche dai miei ex clienti che vorrebbero uno spazio dove chiacchierare, giocare, vivere l'inglese con qualcuno che non sia io. Come nel mondo reale, insomma. Faccio chiamate di brainstorming con il mio compare e consigliere, brasiliano rimbalzino tra Thailandia, Corea e Vietnam, e che mi aiuta a riflettere, quando non sta ballando la salsa sulla spiaggia di Busan.
Mi sono iscritta di nuovo a una cosa di scrittura creativa in francese, sempre con la mia amica Nadia Albinet, per esercitare il mio francese da una prospettiva più creativa e attiva. Stampo i suoi quaderni per fuggire dagli schermi, perché lavorare di più mi rende indubbiamente più tranquilla, ma mi fa venire anche male agli occhi. Quindi almeno per gli esercizi di scrittura ho bisogno della carta.
E poi… ho ricominciato a fare il pane. Sì, con sto caldo, perché tutti i forni buoni sono chiusi, e io volevo pane buono. Una volta vi racconto di come per un'estate, la prima in cui non avevo una lira perché venivo da un anno e mezzo a viaggiare, e solo 3 mesi al nuovo lavoro prima della pausa estiva, ho fabbricato e venduto pagnotte agli expat di Bangkok.
Ma non oggi.
Anche perché dopo che ho scritto il paragrafo qui sopra, pieno di creatività gioiosa, sono caduta in casa nel modo più scemo possibile, e mi ritrovo così.

2. Link estivi, di finzioni e musica, eccetto uno
Io niente, raga, sto leggendo un sacco. (Edit: e leggerò ancora di più, dal momento che al momento la mia massima avventura è andare in bagno senza schiantarmi, santa pupazza, e diventare bravissima con le stampelle.)
Ogni volta che guardo fuori e vedo il mondo reale, la big picture, diciamo, mi sento stanca, afflitta, sommersa e un po’ sconfortata, e mi dico e mica per niente all’inizio Catrame cercava di schivare il mondo reale. E te credo.
Non so se voi vi sentite ugualmente, ma a me sembra che dal 2019 sia tutto più pesante. Non so se sia il mondo a invecchiare male, o se sono io. O entrambi. Voi pure?
Ad ogni modo, se siete in vacanza, ho un po’ di fonti di consigli di letture estive, che mi pareva brutto tenere tutti per me.
Che poi, vanno bene anche per chi in vacanza non è, tipo me, che però leggo gioiosamente tra le piante del balcone a fine (tentativo di avere una) giornata “produttiva.” (Ri-edit da donna lesionata: adesso leggo sul divano, con molta meno gioia di quando ho scritto questo. Sono contrariata.)
Ma prima di iniziare:
Il mitico Juxebox su Spotify della Nuova Frontiera, che spesso quando esce un libro, esce anche una playlist. Con mia somma gioia. Ci sono playlist per tutti i mood, tutte le voglie di viaggio, tutto quello che può servire, insomma.
Fermatevi un attimo e scegliete una playlist che vi faccia stare bene, prima di continuare a leggere. E’ un ordine. E già che ci siete prendete anche una roba fredda da bere.
Continuiamo.
I consigli di lettura estivi, naturalmente a tema Asia, dei miei amati ciccini di Add Editore, in italiano.
Il numero estivo del magazine letterario Asymptote Journal, che inizialmente era a Hong Kong, poi a Taiwan, ed ora ho visto che a sede a Bangkok. In inglese, ci trovate letteratura di qualità da tutto il mondo. Il tema dell’estate 2024 è quello delle collettività.
La longlist del Booker Prize del 2024 è uscita qualche settimana fa, e secondo una giornalista del Guardian potrebbe essere tra le più godibili degli ultimi anni. A fine articolo trovate dei link con le descrizioni di ognuno dei libri in longlist. Tra tutti, io ho in serbo da leggere My Friends di Hisham Matar, già da qualche mese. Magari a breve mi butto.
Se parlate il francese, quelli lì del festival letterario Oh Les Beaux Jours! di Marsiglia hanno preparato una megalista di letture estive, che io stessa non ho ancora attaccato con calma. Non ci sono solo novità, tra l’altro, perché ad esempio consigliano La Petite Dernière/La Più Piccola di Fatima Daas, che è di qualche tempo fa, e che è bellino davvero.
Se siete di quelli che non hanno tempo per leggere, qui i giudici del Booker Prize vi danno strategie su come trovare più tempo per farlo. Loro, che si devono ciucciare 150 libri prima di compilare la longlist. Un paio di idee ce le avranno.
Unico momento di realtà, le guide pratiche sulla gestione del proprio budget in vacanza della newsletter Rame, e vari episodi del loro podcast dedicati al viaggio. Perché di soldi non parliamo mai abbastanza, volesselamadonna (anzi, probabilmente non ne parliamo proprio perché veniamo da un mondo cattolico dove i soldi sono colpa, con buona pace della madonna di cui sopra.)
La rassegna di finzioni continua dopo l’intermezzo:
Due volte al mese, il mio obiettivo è aiutarvi ad aumentare la diversità culturale presente nelle vostre vite. E’, in fin dei conti, un modo diverso (e adorabile) di fare politica.
Se il diverso lo ascolti, lo conosci, lo leggi, tenti di capirlo, da una posizione di apertura e curiosità, apprendendo dai e dei modi altrui di stare al mondo, è più difficile essere chiusi e bigotti. E non per forza questa apertura la si deve cercare attraverso il viaggio, che non è alla portata di tutti.
La cultura può permettere di aprirsi anche a chi non può o non vuole muoversi.
Se apprezziate e volete sostenere il mio lavoro, e aiutarmi coi soldi che spendo per leggere tutta la roba che leggo, potete farlo con una donazione libera una tantum su PayPal, cliccando sul bottone qui sotto.
Gli abbonamenti sono un impegno, e io voglio che per ora ci sia libertà da entrambe le parti. Però, se potete, ovviamente aiuta, perché il tardocapitalismo.
GRAZIE Barbara P., che mi hai mandato una donazione quando ero appena tornata dal pronto soccorso, e mi hai regalato almenounagioia.
Scrivere il Pacifico: una intro e sette scritti dal Pacifico francofono, da Words Without Borders, in inglese. Perché so’ bon3 tutt3 — e nemmeno tutt3, ci vogliono un sacco di soldi — a farsi la luna di miele a Tahiti, ma cosa sappiamo realmente, noi, della cultura di Polinesia e dintorni? Io, poco o nulla, non so voi.
Qui trovate una intro che vi racconta un po’ di questa fetta di mondo, di cui conosciamo solo le cartoline, e il link a una poesia, a un saggio sul vivere tra le lingue, e altro, accompagnati a brevi biografie di autrici e autori.
L’India che non ti aspetti, quella delle lingue minoritarie, sempre da Words Without Borders, in inglese. Anche qui. Consigli letterari, per esplorare un mastodonte così mastodonte che non ho ancora trovato il tempo di andarci: Malayalam, Tamil, Kannada, Telugu, Urdu, Kashmiri, Punjabi, and Hindi, Marathi, Konkani, Gujarati, Bengali, Odia, e Assamese, sono solo alcune delle 22 lingue ufficiali del paese. Le due liste che vi passo sono ovviamente traduzioni verso l’inglese di libri scritti in queste lingue. Non per niente lo chiamano subcontinente indiano. Io ho idea che quando troverò finalmente il tempo di andarci — perché voglio andarci con del tempo a disposizione — sarà un flash.
Cinque racconti in inglese dall’Africa francofona (indovinate? Da Words Without Borders. Io sono una grande azionista, come potrete immaginare.) Se invece volete farvi un viaggio mentale verso di là. Consiglio da language coach: se non parlate l’inglese, ma il francese sì, potete cercare gli scrittori menzionati nella lista, e vedere se trovate qualcosa da leggere che vi ispira. I racconti sono ottimi, quando una lingua la parli più o meno. E’ più facile arrivare alla fine, ed è meno frustrante.
Chiudo con un’altra playlist: si chiama Electrica Selvatica. E’ musica elettronica, fusa con elementi di musica indigena, da Argentina, Colombia, Brasile, Perù, e non solo.
Se, come me, siete fermi con un bicchiere sudato in mano, potrebbe essere un buon momento per ascoltarla. Perché la musica di quelle parti va un bel po’ oltre alla lambada. Per fortuna!

3. Logistica: LinkedIn, materiali gratuiti per voi, Instagram, il link a Notes, il link all’archivio
Due volte al mese insieme con Catrame non ti bastano? Vieni su LinkedIn… In che modo lavorare con me è diverso da lavorare con un’insegnante random? Sono coach certificata ICF di Neurolanguage Coaching®. Qui, qui, e qui, potrete leggere meglio di che si tratta e di come funziona. Vi aspetto lì.
Se da tempo immemore vorresti parlare l’inglese, ma non sai come muoverti e alla fine rimani sempre al palo… Sul mio profilo troverai un sacco di roba in archivio che ti sarà di aiuto, ed anche: vai qui e scegli la tua risorsa gratuita.
Inizia a sviluppare il tuo inglese parlato in autonomia; oppure, vai di self-coaching e vedi se è davvero la lingua inglese a bloccarti, o qualcos’altro. Magari un prof cagone che ti ha trattato male x anni fa. Sembra una cavolata… Ma ci influenza. Molto più di quel che crediamo. Per anni.
Su Instagram sono @migrabonda. Lo uso poco, principalmente per cazzeggio, e per leggere il prossimo, a volte tantissimo, e poi per giorni zero. In questo periodo di caldo e sconcentrazione, finisco ad usarlo più del dovuto. Adesso chesono zoppa, ciaone proprio.
Se leggete usando la app di Substack, possiamo seguirci anche sulla sezione Notes, dove riposto cose belle delle newletter che leggo, a volte metto gli alert dei libri in sconto su Kindle Store se vedo cose belle, o dei consigli estemporanei di libri letti in passato.
È la prima mail che ricevi? Qui trovi l’archivio di tutte le altre :)
4. Catrame Amarcord
Un numero vecchio da andare a spulciare.
La lunghezza effettiva della vita
Di quando avevo deciso di tornare a stare in Asia qualche mese. E poi: migranti italiane ed argentine, punk inglesi (femmine), un consiglio dal Sudafrica, Patti Smith e la New York ribollente creatività degli anni 70, ed infine un podcast di true crime che ci porta nella California dell'entroterra, che sembra un po' un postaccio, a volte.
E anche con questo numero a sorpresa figlio dell’agosto deserto, che mi fa venire la febbre creativa, abbiamo finito.
Grazie di esserci ☀️
Mi rendete super felice, quando mi dite che la newsletter per voi è un piacere da leggere.
Arrivederci nel giardino, con un Inserto Infodemico vero, al prossimo giro.
Paola
Cavoli, eri partita così carica nel descrivere il tuo agosto impegnato che il plot twist mi ha lasciato di sasso. Buona ripresa!
Ps scusa refusi causa cell 😆