Grazie Enrica, avevo esitato a pubblicarlo perché boh, chi è che ha voglia di leggere ulteriore incazzatura nella situazione che stiamo vivendo? Però... Questo è il mio spazio di espressione, e quello che sento in questo periodo è questo: preoccupazione, certamente, ma anche rabbia perché come è possibile che ci troviamo ad esempio con così tanti ragazzi giovani che idolatrano Andrew Tate o Javier Milei a seconda di dove si trovano (i valori che portano sono esattamente gli stessi?)
Grazie Marta 💙 mi sembrerebbe di essere disonesta se in uno spazio che dico di essere di espressione non dessi voce anche a questa parte di me che sta dicendo cazzomadairagaaaa ma come è possibile tutto questo 😅 grazie per averla accolta!
Grazie Ali, questo mi rassicura molto perché ho veramente esitato a pubblicarlo, sto numero. Epperò, è come sto. I libri sono certamente terapia, ma la situazione in cui noi li leggiamo è determinata dal mondo esterno, che in questo momento sta veramente andando a fuoco, purtroppo. E comunque, secondo me la rabbia può essere motore di cambiamento sociale, se viene indirizzata (quello è il secondo passo.)
Grazie Paola per il tuo angy catrame, quando ce vò ce vò. Come dici bene, non si può continuare a fare crostate mentre nel giardino affianco succedono brutte cose. E sapere che non si è soli e pochi dà speranza. Un abbraccio.
Ciao Marina, grazie mille! Io il fare crostate a volte lo capisco pure, principalmente perché tante volte quando il mondo va ai matti noi ci sentiamo impotenti. Però, anche vedendo le reazioni a questo post, secondo me è importante da un lato prendersi cura di sé con la letteratura e la creatività, e dall'altro, ricordarci di tenere d'occhio cosa succede nel mondo, e se abbiamo salute, tempo e possibilità, magari anche vedere cosa possiamo fare nel nostro piccolo, ecco.
Grazie per le parole, Paola. Nel momento storico che stiamo vivendo c'e' bisogno di sentire voci come la tua, se non altro per avere la rassicurazione di non essere le sole a sentirci cosi', incazzate e impotenti allo stesso tempo. Al giorno d'oggi la rabbia e' stigmatizzata per vari motivi (piu'o meno validi) di cui non mi metto a discutere qui, ma io rimango della convinzione che puo' e deve essere un catalizzatore per il cambiamento. Scusa per gli accenti a minchia ma ti sto scrivendo da una tastiera anglosassone. Un abbraccio dal nord del vallo di Adriano.
"È un saper fiorire anche se è passato il tagliaerba". Wow. Bellissima puntata tra "angry catrame" e sempre un po' di speranza alla fine. Mi spezza il cuore quello che dici sul mio paese 😭 ti abbraccio, non vedo l'ora di conoscerti di persona!! ❤️
Grazie mille per la menzione, Paola, e ricambio sinceramente il piacere della scoperta di Catrame e della tua eloquenza. Bellissima puntata.
Grazie Enrica, avevo esitato a pubblicarlo perché boh, chi è che ha voglia di leggere ulteriore incazzatura nella situazione che stiamo vivendo? Però... Questo è il mio spazio di espressione, e quello che sento in questo periodo è questo: preoccupazione, certamente, ma anche rabbia perché come è possibile che ci troviamo ad esempio con così tanti ragazzi giovani che idolatrano Andrew Tate o Javier Milei a seconda di dove si trovano (i valori che portano sono esattamente gli stessi?)
Grazie Paola, di questi tempi c'è grande bisogno di voci che dicono le cose come stanno. Un abbraccio
Grazie Marta 💙 mi sembrerebbe di essere disonesta se in uno spazio che dico di essere di espressione non dessi voce anche a questa parte di me che sta dicendo cazzomadairagaaaa ma come è possibile tutto questo 😅 grazie per averla accolta!
I like angry Catrame 🔥
Grazie Ali, questo mi rassicura molto perché ho veramente esitato a pubblicarlo, sto numero. Epperò, è come sto. I libri sono certamente terapia, ma la situazione in cui noi li leggiamo è determinata dal mondo esterno, che in questo momento sta veramente andando a fuoco, purtroppo. E comunque, secondo me la rabbia può essere motore di cambiamento sociale, se viene indirizzata (quello è il secondo passo.)
Grazie Paola per il tuo angy catrame, quando ce vò ce vò. Come dici bene, non si può continuare a fare crostate mentre nel giardino affianco succedono brutte cose. E sapere che non si è soli e pochi dà speranza. Un abbraccio.
Ciao Marina, grazie mille! Io il fare crostate a volte lo capisco pure, principalmente perché tante volte quando il mondo va ai matti noi ci sentiamo impotenti. Però, anche vedendo le reazioni a questo post, secondo me è importante da un lato prendersi cura di sé con la letteratura e la creatività, e dall'altro, ricordarci di tenere d'occhio cosa succede nel mondo, e se abbiamo salute, tempo e possibilità, magari anche vedere cosa possiamo fare nel nostro piccolo, ecco.
Grazie per le parole, Paola. Nel momento storico che stiamo vivendo c'e' bisogno di sentire voci come la tua, se non altro per avere la rassicurazione di non essere le sole a sentirci cosi', incazzate e impotenti allo stesso tempo. Al giorno d'oggi la rabbia e' stigmatizzata per vari motivi (piu'o meno validi) di cui non mi metto a discutere qui, ma io rimango della convinzione che puo' e deve essere un catalizzatore per il cambiamento. Scusa per gli accenti a minchia ma ti sto scrivendo da una tastiera anglosassone. Un abbraccio dal nord del vallo di Adriano.
"È un saper fiorire anche se è passato il tagliaerba". Wow. Bellissima puntata tra "angry catrame" e sempre un po' di speranza alla fine. Mi spezza il cuore quello che dici sul mio paese 😭 ti abbraccio, non vedo l'ora di conoscerti di persona!! ❤️
Eh, nel frattempo ne abbiamo parlato di persona.
Fiorire dopo il passaggio del tagliaerba è un'arte, fatta di amore per la vita... E di tigna 😂
Tigna forever! <3