Tubi metallici volanti | Inserto Infodemico 16
Masha in aereo e i suoi consigli per invecchiare, yoga e Ceaușescu, femcel, Pankaj Mishra, i libri, arma anti sommersione digitale
13 ore di volo, due anni fa ed oggi
I link infodemici del mese
Cosa faccio fuori da qui: tutti i miei link, tutti insieme, taaacc
Catrame Amarcord: Bangkok è una matrioska. Ed è anche casa mia
Tempo di lettura: 12 minuti, meno se vi guardate solo i link.
Ciao compas,
Allora?
Ben ritrovate e ritrovati, prima che tutt3 si sveglino, che poi io non so voi, ma è anche quando mi dò a un sacco delle mie letture. Prima del caffè, prima di sentire le notizie, prima di interagire con altri esseri umani, per finire di svegliarmi poco a poco. Soprattutto qui, dove condivido lo spazio con umani che non sono Martín.
A voi quando piace leggere?
Io sono a Buenos Aires da un paio di settimane, e domani parto per la costa. (Sono anche fortemente triggered da tutto quello che sta accadendo con Trump e Putin e le Yalta conference vibes, come le chiamo io, che mi sta dando tutto questo. Per oggi scelgo di non portare l’oscurità del mondo qui dentro. Anche se lo sappiamo tutt3, no, che fingersi mort3 come un opossum non cambia che stiamo vivendo un periodo oscurissimo, vero?) Siccome non sono mai stata in Australia, è letteralmente, sempre, questo è il volo più lungo che io prenda, sempre. Per questo motivo, è fondamentale avere culo con chi ti capita di fianco, soprattutto se viaggi da sola.
Due anni fa mi era andata di lusso. Stavolta… Meno. Ma vi racconto poi.
Mi sono ricordata della mia vicina d'aereo di due anni fa, e siccome era una persona fenomenale, voglio condividere la sua storia con voi. Era così fenomenale, la Masha, che avevo scritto tutto in una nota per non dimenticarmi di lei.
La signora Masha, 86 anni (quindi ora 88) era arrivata qua a 3 anni su una nave da Genova, scappando con la mamma dalla Varsavia pre-guerra, loro due da sole.
La mamma della signora Masha era prof di filosofia. Lo shock culturale, arrivata qui, fu tale che a una settimana dall'arrivo, la mamma di Masha tornò al porto di Buenos Aires a chiedere se partivano navi per tornarci, in Europa.
Le dissero che non ne partivano più, perché la guerra era veramente scoppiata, ed erano interrotti tutti i collegamenti in quella direzione coi paesi belligeranti.
Il che fu una fortuna, mi disse Masha, perché il futuro per una giovane vedova ebrea e la sua bambina, in Polonia, nel 1938, sarebbe stato piuttosto oscuro. E in effetti.
La mamma di Masha quindi rimase, si sposò con un uomo di qui. Masha studiò da dentista ed ebbe tre figli, e poi nove nipoti, che ora vivono tra Buenos Aires, Barcelona e Losanna, e che lei va a trovare ogni anno, approfittandone per fare viaggi e gitarelle.
Sua madre era partita da sola in condizioni complicatissime, e lei gira il mondo ancora imperterrita per i fatti suoi a 86 anni, armata di un Kindle, di tanta curiosità, e della consapevolezza della propria fortuna ad avere salute e mezzi per invecchiare così.
La cosa più bella dell'invecchiare, le ho chiesto?
Disporre del mio tempo, e avere avuto la fortuna di avere i mezzi di usarlo al meglio, vedendo il mondo se ho voglia, ma anche tornando a casa se sono stanca, come ora (era in giro da tre mesi per vedere i figli e i nipoti, e andare per teatri, opere e musei europei).
E la più dura?
Dover fare sempre più attenzione a mantenere la salute di corpo e mente. Diventa una specie di lavoro.
Le avevo chiesto consigli per arrivare alla sua età acuta come lei.
Mi aveva detto:
*Cammina un po' ogni giorno
*Leggi qualche pagina di un libro ogni giorno
*Non isolarti, le altre persone, e non parlo solo della famiglia, sono un elisir di lunga vita perché scambiare storie e opinioni fa bene a cuore e cervello
*Sii grata per le persone, le cose, per la salute e la libertà
Ho pensato che i consigli della 86enne più sveglia del West potessero interessare a tutte noi.
E avevo anche scoperto che vivevamo nello stesso quartiere, infatti una volta l’avevo pure incontrata in libreria.
Mi aveva detto, sicuramente ci incroceremo al porto, che con l'estate e il caldo è un buon posto per leggere e prendere fresco.
Ma arriviamo a quello che probabilmente vi importa più di tutto: chi mi è capitato come vicino in aereo?
Due anni fa, venendo qui, era stata l’adorabile Masha. Un anno fa, quasi, andando e venendo dall'Asia per nonna morente, era stato il famoso signore afghano grande come un armadio, al ritorno, e all'andata verso l'Asia un signore cinese minuto e taciturno, comodissimo da aver a fianco per stare comoda.
E stavolta?
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Stavolta... È andata così così.
Nel senso che il tizio sui 50 che mi sta di fianco da un lato mi fa simpatia perché mi ricorda il mio amico G., da Bologna con furore, di aspetto.
Però, è molto meno simpatico di lui e non dice grazieprego agli assistenti di volo, in primis; secondo, ha l'alitosi, e terzo, ha la tosse e dorme russando a bocca aperta a cm 5 dalla mia faccia. Sto pensando se contargli le otturazioni per passare il tempo. Mi sento il suo fiato addosso, letteralmente. Sulla guancia destra. A volte sui bulbi oculari.
Le chiavi per la sopravvivenza sono tre: le cuffie, gli oli essenziali e la mascherina.
Le cuffie, perché se proprio devo tollerare uno che mi sega gli alberi a fianco, almeno che sia uno che amo.
E la mascherina? Come saprà chiunque ha viaggiato o vissuto in Asia, la mascherina lì è un gesto di educazione, apposta per non tossire in faccia al tuo vicino. Non c'è la sindrome da museruola della mediopersona occidentale, perché in una società collettivista conta di più non fare ammalare chi hai intorno che il tuo sentirti libero di esprimerti, o per essere specifica, di buttare più accuratamente il tuo vibrione in faccia al prossimo.
Ovviamente il mio vicino di aereo, da bravo maschio cinquantenne occidentale uomolibbero, la mascherina pure se acciaccato la mette col cazzo perché la libertà: in questo caso la sua, quella di tossirmi e alitarmi in faccia per 13 ore, tredici, da malaticcio e senza aver lavato i denti.
Fortunatamente, una mascherina ce l'avevo io, grazie alla mia onoraria cittadinanza thai. E ho fatto 13 ore con quella addosso, perché mi faceva schifo sentirmi il suo fiato caldo sulla guancia destra. Un po' per non avere di nuovo il broncospasmo da cui sono appena guarita, un po' per schivare l'alitosi di questo individuo: grazie ai miei oli essenziali e alla mia mascherina, sono immersa in una deliziosa nuvola di lavanda e zagara invece che nel suo alito fetido.
Mancano ancora 8 ore e 56 di volo, ho dormito quattro ore, e comunque come al solito sono sveglissima. Al contrario dell'amico del giaguaro, qui, che ovviamente dorme esclusivamente girato dalla mia parte, tanto che gli vorrei spruzzare in bocca del colluttorio, ma mi dicono che non si può.
Sono arrivata viva, e c’era pure un comitato di accoglienza di ben 5 persone.
Però, ecco.
Che fatica. Io vorrei sempre il teletrasporto.
Ma sono arrivata.
Ciao Buenos Aires, era un po' che no.
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2. La Rassegna Stampa Random del mese
La notte ininterrotta di otto ore è un mito. In inglese, da leggere per i miei compari insonni frustrati da una vita di sonno demmerda. C’è da dire che ogni volta che vengo in Argentina dormo da dio. Probabilmente anche grazie al fatto che, da bravi americani con molto spazio a disposizione, il letto di qui è tipo una roba gigante a tre piazze. (Sì, forse dobbiamo cambiare il letto nella nostra mini camera da letto iberica, liberandoci di un comodino per farcela.)
Sembra incredibile, ma esistono le femcel, in italiano. A me è esploso il cervello. Non vi dico altro. Vedete voi, partite da sto articolo, fate ricerche, e fate kaboom insieme a me.
Ok, questo è per coraggiosi: Pankaj Mishra sul rapporto tra Germania, Israele, e gli ebrei. Ci vuole mezz’ora e passa a leggerlo, ma merita tutto perché Pankaj Mishra è intelligente, oltre che bellissimo (ahem) ed è una persona che è capace di scrivere in maniera analitica e a cuore freddo su un tema che fa strillare tutt3 senza riflettere, sull’internet e fuori. Il migliore pezzo che ho letto il mese scorso. Se è troppo lungo, ricordate sempre che non si deve mica per forza leggere tutto in una botta sola. Si può anche leggere a pezzi, io lo faccio sempre.
Perché alcun3 di noi sono culi inquieti che vogliono sempre muoversi e viaggiare, ed altri invece zero? Pare che ci siano dietro la dopamina (che ci spinge a cercare sempre la novità) e il gene DRD4, che è appunto un recettore della dopamina. Potrebbe essere interessante, potrebbe essere una minchiata. Ho fatto un po’ di ricerca, incuriosita, ma non mi sento lontanamente abbastanza competente per dirvi null’altro se non: leggete che è divertente. Neuroscienzati di Catrame, se ci siete, illuminateci! (In inglese.)
Per tutt3, ma soprattutto per gli uomini che si chiedono da dove comincio se si rendono conto di avere questioni di salute mentale che gli influenzano la vita: tre cose a cui prestare attenzione quando cercate un terapeuta. E’ in inglese. Ve lo lascio, perché negli anni sono stata varie volte l’amica che ti manda in terapia, e regolarmente la gente mi ha detto grazie. Non risolve tutto. Ma aiuta a vedere le cose in maniera più chiara. In Italia avete addirittura il bonus psicologo :) (esiste ancora? Se sì, usatelo! <3 )
La rassegna infodemica continua dopo il momento manifesto:
Manifesto
Il mio obiettivo è aiutarvi ad aumentare la diversità culturale presente nelle vostre vite.
È un modo diverso e gioioso di fare politica.
Se il diverso lo ascolti, lo conosci, lo leggi, tenti di capirlo, da una posizione di apertura e curiosità, apprendendo dai e dei modi altrui di stare al mondo, è più difficile essere chiusi e bigotti. E non per forza questa apertura la si deve cercare attraverso il viaggio, che non è alla portata di tutti.
La cultura può permettere di aprirsi anche a chi non può o non vuole muoversi.
Se Catrame arricchisce i vostri pensieri, e volete sostenere il progetto di Catrame, dare valore al tempo che prendo per pensare, scrivere e registrare, o aiutarmi a pagare gli abbonamenti che pago per leggere e selezionare cose per voi, potete:
condividere Catrame con chi potrà amarlo, lasciandomi cuoricini sulla Substack app, rispondendomi dicendomi cose, che mi motiva sempre tantissimo (la scorsa settimana, ho ricevuto una mail così tenera che ho avuto i lucciconi. E non ero nemmeno in premestruo. Io vi amo. Grazie)
farlo con una donazione libera una tantum su PayPal, cliccando sul bottone qui sotto, come abbiamo sempre fatto! 3, 5, 10€: tutto fa, e tutto genera gratitudine.
Alcune persone hanno scelto di darmi l’equivalente dell’abbonamento annuale su paypal una tantum, perché non gli va di dare la carta di credito: va bene anche quello, io ci pago gli abbonamenti e un sacco di strumenti di lavoro che uso anche per Catrame. Grazie davvero!
sostenere Catrame e il mio lavoro in modo costante e prevedibile, senza paywall per nessuno, perché sono una babba idealista e la cultura deve comunque essere accessible. Ho cambiato un po’ di cose e creato nuovi link di pagamento. Mi avete detto in due o tre che i link vecchi non andavano, e già che c’ero, ho aggiunto un’opzione trimestrale per chi la vuole!
Grazie Sonia, che ti sei fatta l’abbonamento trimestrale appena nato!
E sempre grazie a Mavi (la prima!) Enrica, Chiara e Marianna, la mia gang iniziale di abbonate a pagamento che mi pagano colazioni e abbonamenti alle cose.
Come diceva Pepe Mujica, ex prigioniero politico e presidente dell’Uruguay, i soldi sono il tempo di vita che c’è dietro ad essi. Quindi, grazie del vostro tempo.
Un articolo molto Catrame, che si domanda: i libri possono salvare i nostri cervelli dalla sommersione digitale? Secondo me, personalmente, tantissimo. Però devi veramente fare un lavoro di coscienza di come passi il tuo tempo, e letteralmente, io ve lo dico: quando non so lavorando, a volte metto il cellulare nei cassetti, in cima a un armadio, lo lascio in un’altra stanza: non lo devo nemmeno vedere. Quando faccio così, riesco a rilassarmi e leggere tanto, che siano articoli o libri. Sull’iPad di Martín, dato che è di Martín, nessun social oltre la app di Substack, che non mi dà nebbia mentale. Se anche per voi quello della distrazione è un tema, leggete questo pezzo.
Sembrava yoga, e invece era una setta. Guru romeni che hanno iniziato la loro pratica yoga ai tempi di Ceaușescu, giovani donne inglese bisognose di un significato per la propria vita, ritiri dove succedono cose, ehm, di dubbia pulizia emotiva e etica nel nome della liberazione della propria energia sessuale (com’è come non è, sempre alle femmine viene chiesto di fare sta cosa), Interpol, indagini internazionali. E’ in inglese ed è così avvincente che l’ho sentito in due giorni.
Vi lascio qui in evidenza il link a CatramePod su Spotify, dove ho iniziato anche a giocare con
, creando con lei Il Tinello di Perpignan. La prossima puntata, quando quadreremo il fuso, parlerà degli Accolli di Chi Parte e di Chi Resta. Intanto, al link trovate anche le puntate su colpi di stato e aironi nella nebbia, e la puntata di oggi, che parla di come viaggiare prolunghi la vita.Ascoltate CatramePod mentre fate le pulizie:
saremo tutt3 casalingh3 migliori, perché sconfiggeremo la noia.
In arrivo, altre puntate chiacchierate con altri e altre ospiti.
Ho sempre voluto emulare Oprah, Marta Flavi, Marzullo e Catherine Spaak, coi loro salotti a parlare di amore, vita, cultura.
Meno male che oggi è facilissimo farlo.
3. Logistica: tutti i link, tutti insieme
Scopri come funziona il Joy Luck Café, il mio spazio di coffee klatsch (cioè le chiacchieratine) live due martedì al mese, e su Telegram il resto del tempo, quando vi è comodo, a prescindere da impegni e fusi orari? Dai un’occhiata al link, e se hai domande, rispondi qui o scrivimi a paola(@)flowingenglish(.)com
Se vuoi scoprire se il coaching 1:1 con me possa fare per te, parliamone invece qui, con piacere. Sono piena al momento, ma siccome credo nella comunicazione lenta, tu inizia a scrivermi che ora che siamo pronti magari si è liberato un posto!
Leggi gratis anche The Mindful Speaker, la mia newsletter in inglese, così inizi a far pratica. Due mail e due citazioni per farvi riflettere al mese, in attesa del mio podcast in inglese!
Qui trovi CatramePod, su Spotify, a grande richiesta della cricca catramella (e vi capisco molto bene.)
Su Instagram sono @migrabonda. Temi come qua, ma più stupidini. Tipo inserto infodemico, ma illustrato, senza filtri.
Usi LinkedIn? Qui, qui, e qui parlo di come funziona il coaching linguistico. Nel 2025 lo sto usando meno, perché ho troppe altre cose più gratificanti in ballo. Vi consiglio di trovarci su The Mindful Speaker, la mia newsletter in inglese. Ci metto più amore e meno sensazione di obbligo.
Per i miei libri usati su Vinted, il link. Aiutami a fare spazio in casa, te prego. Io vado aggiungendo man mano che leggo.
I miei podcast e interviste su lingue e viaggio in inglese, francese e italiano, qui.
Se usi la app di Substack, possiamo seguirci anche su Notes: io ci sono a volte un sacco, a volte zero.
È la prima mail che ricevi? Qui trovi l’archivio di tutte le altre :)
4. Catrame Amarcord
Un numero vecchio da andare a spulciare.
Nel prossimo numero, elucubrazioni degne di Eduardo Galeano. Poi vi dico.
Intanto, per questo Inserto Infodemico, mie care, miei cari, abbiamo finito.
A presto, e grazie di esserci, come sempre 🧿
Un abbraccio,
Pao
Che voglia di BuenosAires!
Ciao Paola… Direi che l’umanità ti ha regalato il suo meglio e il suo peggio durante i tuoi viaggi. Ti auguro che il prossimo vicino d’aereo sia quanto meno un profumato monaco zen in meditazione profonda. Ti meriti solo upgrade karmici dopo questa prova di sopravvivenza! 😁