सङ्कल्प Quale sarà la tua, quest'anno? | Inserto Infodemico 15
Intenzioni, yoga e surrealismo; saggi; scienza dei colori; guerra dei Tampax; legge Veil; Pepe Mujica e la vita, e molto altro.
Intenzioni, con le braccia di gelatina
I link infodemici del mese
Fuori da qui: come posso aiutarvi, LinkedIn, Instagràm; Notes; podcast; archivio
Catrame Amarcord: di quando siamo tornati/andati in sudest asiatico, ma soprattutto di perché
Tempo di lettura: 12 minuti, meno se passate ai link direttamente.
Ciao compas,
Ben ritrovate e ritrovati.
Come state?
Io sono a Milano, e come molte persone intorno a me, purtroppo sono malaticcia. Dopo le visite a base di ospedale in primavera, e l’ultima dove ho principalmene lavorato e non ho visto quasi nessuno… Anche stavolta non sto avendo possibilità di socializzare quanto avrei voluto. Scrivo di martedì, spero di stare meglio presto, così potrò anche andare a fare un giretto a Torino, a rivedere persone, e a conoscerne una nuova.
Prima o poi dovrei venire per più tempo di pochi giorni, per avere il tempo di vedere più persone e vivermi la città con calma.
Per me, soprattutto, Milano è un posto dove c’è sempre un sacco di roba da fare. A volte, sento chi vive fuori lamentarsi di quando torna a casa al paesello (cito loro) dove non c’è niente da fare. Qui da fare ce n’è eccome. La cosa buffa è che quando viaggiavo di più, per me Milano era il posto dove riposarmi, fermarmi, nella banlieue media di scoiattoli, cicale, e grigliate di famiglia sudamericane e filippine in estate (spero sempre di essere invitata, ma non è ancora successo.)
Piccolo reminder per il mio nuovo fronte di nerditudine: Catrame adesso è su Spotify! Occhi stanchi? Pavimenti da pulire? Verdure da tagliare? Avete un volo, un treno? Dovete fare jogging? Andare in palestra? Io sono con voi. Praticamente l’ho iniziato su richiesta vostra, perché un sacco di voi non hanno tempo di leggere pipponi… Ma di ascoltarli, sì, e lo volevate su Spotify..quindi, tadahh! Mettete la campanellina per non perdervi i nuovi episodi, e se vi piace quel che sentite, lasciatemi una stellina per l’algoritmo :) Buon ascolto!
Iniziamo?
E’ la prima nl dell’anno (sì, con calma. Come tutto nella mia vita, come sanno quelle sante persone che mi scrivono per lavorare insieme. Slow communication. Lenta, ma affidabile, perché faccio trecento cose tutte da sola, però poi, arrivo.)
1. सङ्कल्प Stabilire un’intenzione. O una contrainte, anche
Io non faccio le risoluzioni dell’anno nuovo, che poi a fine gennaio sono già morte e sepolte. E non mi faccio nemmeno gli obiettivi — lo so, ironico per chi aiuta gli altri a trovare obiettivi su cui lavorare — perché gli obiettivi, soprattutto se riguardanti LA VITA, mi mettono ansia.
Per altri sono motore, vedo. Per me, che ho già comunque un motore funzionante del fare le cose senza obiettivi precisi, perché l’Omino del Cervello mi dice fai questo fai quello se no urlo, aggiungono una pressione di cui non sento la necessità.
Quello di cui sì sento la necessità, invece, è una sankalpa. Un’intenzione. Un aspirare a un certo tipo di sentire. Una tendenza. Sankalpa è una parola che contiene tantissimi significati, per questo mi piace:
Non è limitante, non è performante, coinvolge non solo la nostra mente ma anche il resto di noi, del nostro essere e del nostro sentire — e come si vede al punto 9, anche le vedove che si buttano sulle pire del marito defunto. Ecco, quello magari io lo lascerei perdere, come senso della parola. Però fa notare la larghezza di campo della parola.
Io ho imparato questa parola negli anni andando a yoga, invitata dai e dalle insegnanti, se volevo, a dare un’intenzione, o a dedicare la mia pratica a qualcuno. Mi ricordo che per mesi a Bangkok avevo dedicato ogni singola pratica e meditazione a un’amica che, a Milano, aveva perso la mamma dolorosamente, dopo anni e anni di malattia.
È un bell’invito, questo, a dedicare la tua attenzione, il tuo sentire, a qualcosa o qualcuno di preciso per quella pratica in particolare.
Perché non farlo anche per periodi delle nostre vite?
Come tutta la filosofia, può essere applicata al nostro quotidiano. A gennaio, a luglio, a novembre: quando ci pare. Se la vita non è una linea retta ma un susseguirsi di cicli, come io sento che sia, è normale porsi questa domanda piuttosto spesso. Io me la dico anche come, a cosa vuoi dedicare la tua attenzione?
Un’altra idea che mi piace sempre molto per indirizzare la mia attenzione e azione è quella della contrainte, del vincolo, nel senso surrealista del termine: darsi una regola per indirizzare e aumentare la creatività. (Io avevo scoperto il concetto al liceo grazie alla mia mitica prof di francese che mi fece conoscere Penser/Classer di Georges Perec, e niente. La me sedicenne che si rendeva conto che una regola può tendere verso una maggiore creatività, e non alla repressione, era rimasta abbastanza stupita, anche se oggi mi sembra un punto evidente. Ma da ragazzina? Kaboom.)
E quindi, dal mio capezzale di bracciadiburro e tosse, stavo riflettendo che la mia intenzione, per quest’anno, è tendere verso l’avere una tale struttura nel mio lavoro (chiarezza su che consulenze offro, nel saperle comunicare, prodotti e cazzabuffi vari che voglio offrire creati e messi in piedi) che mi permetta poi di avere spazio CPU mentale per tuffarmi nel profondo del cosa faccio.
Questo vuol dire, nella pratica: meno social media “obbligati”, più tempo per leggere le newsletter e pezzi longform; la mente più chiara; più tempo da dedicare a Catrame e per sviluppare The Mindful Speaker; per diventare più brava a lavorare con l’audio, a livello di output… E più tempo per l’input.
Visto che adesso il lavoro poco a poco sta decollando (anche grazie a voi! Yay! Grazie che parlate di me e del mio lavoro alle persone intorno a voi! Catrame mi sta mandando i e le clienti più picci ever, io grata molto) e sto uscendo dall’indigenza/sussistenza dell’ultimo anno e mezzo, da che ho mollato una multinazionale che mi sfruttava fino al midollo dandomi due lire, tanto che il 50.4% del mio stipendio se ne andava in affitto (riassumendo: ciao, dato che c’è la peste potresti lavorare per noi col mercato Germania-Austria-Svizzera dato che parli tedesco? Ah, ma sei brava, oh! Senti, facci tutta Europa, Turchia e MO, dato che parli cinque lingue, no, non ti diamo neanche un euro in più per questo.) Con un pochino meno preoccupazioni immediate di pancia, di primo chakra che vuole sapere come si fa la spesa questo mese, spero di avere più spazio mentale, e più tranquillità per creare, giocare e nutrirmi su ogni livello.
Cose di profondo che vorrei fare col mio maggiore spazio mentale: le scrivo qui un po’ per raccontarvi, e un po’ come memo per me stessa quando sarò seduta lì a dirmi: cos’è che volevo fare a livello di studio…? Non so se succede anche a voi. Io a volte mi sento veramente anebbiata. Io incolpo la nebbia mentale di internet, mia madre dice che è l’età.
Finalmente leggere Pedagogía del Oprimido (link in italiano) di Paulo Freire. Io non sapevo chi fosse Paulo Freire finché il mio meraviglioso mentore (nome in codice: Gandalf) del master per professori di Cambridge non me ne parlò per il modulo di pratica sperimentale. E niente. E’ stato amore. Sembra che parli solo di campagne di alfabetizzazione nel Brasile rurale, ma i principi che ci sono dietro sono invece una cosa che resta rivoluzionaria ancora oggi. (Perché l’istruzione, per piccoli e adulti, questo può essere.)
Leggere Unmuted di Heather Hansen. Heather Hansen l’ho incontrata a Singapore l’anno scorso. Siamo il giorno e la notte, eppure, ci siamo capite un sacco: pure se lei vive in una torre chic a Singapore, e io su una collina a Barcellona. Però: lei si occupa anche di cose come l’accent bias, cioè quella cosa per cui se una persona che parla in una lingua appresa lo fa con un accento straniero, spesso inconsciamente noi che ascoltiamo gli diamo meno credito di quanto ne diamo a chi di accento non ne ha… E di come il problema non sia la persona con l’accento, ma la nostra tendenza inconscia a giudicare chi ha un accento come meno competente o meno in gamba. Incluse noi stesse. Quindi ovviamente capite che devo fare i compiti. (Aggiornamento: Donald Trump ha cancellato tutti i contratti di lavoro di Heather col pubblico statunitense per insegnare ai burocrati come non trattare come uno scemo uno straniero per il suo accento, con i suoi executive orders. Come sapete, chi è inviso ad un autocrata automaticamente è mia amica. Una ragione in più per leggere Heather.)
Leggere La Stratégie de l’Emotion di Anne-Cécile Robert. Sostanzialmente si parla di come la comunicazione pubblica e politica passi ormai sempre dalla panza e non dalla testa. Il libro l’ho comprato a Parigi mille anni fa e siccome i saggi richiedoo più concentrazione dei romanzi, alla fine non l’ho letto mai, e io amo la comunicazione politica. Uno dei miei libri preferiti all'università era uno che analizzava il linguaggio dei discorsi dei vari presidenti francesi nel dopoguerra 😅 (eh. Lo so.) Vista la direzione che sta prendendo il mondo, mi sembra veramente il caso di darmi una mossa e leggere. Non che cambi qualcosa, ma volete mettere, vedere esattamente la dinamica con la quale la società sta friggendo le capacità di ragionamento delle masse?
Non mi metto una deadline, però ecco: mi faccio un auto reminder.
Quando avrò tempo e testa, voglio e devo attaccare uno di questi tre libri e molto altro, perché non c’è una produzione di senso decente se non c’è anche input valido, secondo me, ecco. Quindi, se non devo stare più tutto il tempo a pensare a come comunicare e strutturare il mio progetto, sarebbe davvero bello avere più tempo ed energia per nutrire ulteriormente il cosa del mio progetto, e renderlo ancora migliore.
Questo perché, non essendo ereditiera, devo trovare un modo di essere produttiva nella nostra società, e dovendo lavorare, almeno che quello che faccio aiuti gli altri a crescere, e se permette a me di esprimere la mia creatività, ancora meglio.
Che io non mi sono mai vista come una persona creativa, e poi ho capito che invece per aiutare gli altri a crescere, piccoli e grandi, se lo vuoi fare bene, c’è tantissima creatività, nel mio lavoro.
Poi, se potessi, io starei sotto un banano. Non per altro, ma perché la vita invasa dal lavoro fa male e non sono mai stata convinta che il lavoro dia dignità.
Secondo me abbiamo tuttɜ dignità per il solo fatto di esistere.
Quanto ai romanzi, non mi serve nessuna sankalpa. Quelli, se non li leggo, mi sento veramente poco bene. (Infatti, quando sono triste o malata male, non riesco a leggere.)
Qual è la vostra, di sankalpa?
Cos'è che non dovete perdere di vista?
Ma passiamo ai link del mese.
Fatemi pat pat, che mi sono impegnata per non mettere niente di politica, per non avvelenarmi e avvelenarvi il sangue, e nonostante notizie enormi dal mondo 😅
2. La Rassegna Stampa Random del mese
Perché i francesi dicono quatre-vingts e non octante? C’è una ragione storica. E non è aver voglia di rompere le scatole a chi viene da fuori, anche se potremmo pensarlo plausibile. E invece.
4 lezioni pratiche per le vostre vite da parte del taoismo. Dopo la sankalpa, adesso le lezioni pratiche del taoismo. Il raffreddore mi rende filosofica, evidentemente. Poi ditemi se per voi hanno senso. Il taoismo a me sembra spesso molto sensato (in inglese).
Il mitico Georgi Gospodinov condivide una playlist di 12 canzoni vitali per la trama di Time Shelter, vincitore del Booker internazionale. Io sto libro ce l’ho nel Kindle da leggere, ma non ho ancora fatto i compiti. Mi sembra una roba geniale. Non sapete di che si tratta? In italiano è stato tradotto da Voland, come Cronorifugio. Secondo me promette tantissimo.
Solo la nebbia… Ma non quanto prima. Perché c’è meno nebbia nella pianura padana rispetto a trenta o quarant’anni fa? La scighera è malefica e pericolosa per chi guida. Ma se non la vivi tutto il tempo, la nebbia può essere qualcosa di bellezza metafisica. Siamo stupiti che Michelangelo Antonioni venga da luoghi di nebbia? Io no.
La battaglia degli assorbenti: dentro il mondo degli assorbenti interni, e delle guerre ai Tampax che sembrano quelle di Game of Thrones. L’articolo è di cinque anni fa, quindi non è aggiornato, ma è stata una lettura pazzesca, comunque. (Inglese)
La rassegna infodemica continua dopo il momento manifesto:
Manifesto
Il mio obiettivo è aiutarvi ad aumentare la diversità culturale presente nelle vostre vite.
È un modo diverso e gioioso di fare politica.
Se il diverso lo ascolti, lo conosci, lo leggi, tenti di capirlo, da una posizione di apertura e curiosità, apprendendo dai e dei modi altrui di stare al mondo, è più difficile essere chiusi e bigotti. E non per forza questa apertura la si deve cercare attraverso il viaggio, che non è alla portata di tutti.
La cultura può permettere di aprirsi anche a chi non può o non vuole muoversi.
Se Catrame arricchisce i vostri pensieri, e volete sostenere il progetto di Catrame, dare valore al tempo che prendo per pensare, scrivere e registrare, o aiutarmi a pagare gli abbonamenti che pago per leggere e selezionare cose per voi, potete:
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Come diceva Pepe Mujica, ex prigioniero politico e presidente dell’Uruguay, i soldi sono il tempo di vita che c’è dietro ad essi. Quindi, grazie del vostro tempo.
La scienza dei colori del rumore: bianco, rosa, marrone. Perché le diverse frequenze ci fanno bene, e per quale motivo. Io, come una persona insonne da molta della propria vita, e come persona che può sentire ansia, sensibile all’eccesso di stimoli, l’ho letto con molto interesse. (inglese)
In queste settimane, la legge Veil, che garantisce il diritto alla IVG, compie 50 anni in Francia. Una raccolta di articoli e pezzi da ascoltare di France Info sul tema dell'aborto, con, tra le altre, Annie Ernaux e Gisèle Halimi. (francese)
Cosa possiamo imparare sul sonno dalle persone che vivono la notte artica? Un dispaccio e una lezione da un mondo che è l’opposto di quello che io inseguo e cerco di solito: un luogo quieto, silenzioso, sparsamente popolato, e soprattutto… Buio. Molto buio. Siccome però a prescindere dalla latitudine siamo tutti animaletti dai bisogni simili, i consigli sono molto più prevedibili di quanto immaginereste. (inglese)
“Amate la vita. La vera avventura e l'unico miracolo al mondo, per ognuno di noi, è nascere”. Pepe Mujica, ex presidente dell’Uruguay e persona di una saggezza umana incredibile, è malato di tumore all’esofago. In questo video, ci racconta un po’ la sua visione della vita. Io già so che quando mancherà sarò tristissima. (spagnolo)
3. Logistica: coaching, Instagram, Notes, podcast, archivio
Vuoi unirti al Joy Luck Café, il mio spazio di coffee klatsch (cioè le chiacchieratine) live due martedì al mese, e su Telegram il resto del tempo, quando vi è comodo, a prescindere da impegni e fusi orari? Dai un’occhiata al link, e se hai domande, rispondi qui o scrivimi a paola@flowingenglish.com .
Se vuoi scoprire se il coaching 1:1 con me possa fare per te, parliamone invece qui, con piacere.
Qui trovi CatramePod, su Spotify, a grande richiesta della cricca (e vi capisco molto bene.)
Su Instagram sono @migrabonda. Temi come qua, ma più stupidini. Al momento però più lì che su LinkedIn, ripostando cose che trovo stimolanti o divertenti. Tipo inserto infodemico, ma illustrato.
Usi LinkedIn? Qui, qui, e qui parlo di come funziona il coaching linguistico. Nel 2025 lo sto usando meno, perché ho troppe altre cose più gratificanti in ballo. Vi consiglio di trovarci su The Mindful Speaker, la mia newsletter in inglese. Ci metto più amore e meno sensazione di obbligo.
Per i miei libri usati su Vinted, il link. Aiutami a fare spazio in casa, te prego. Io vado aggiungendo man mano che leggo.
I miei podcast e interviste su lingue e viaggio in inglese, francese e italiano, qui.
Se usi la app di Substack, possiamo seguirci anche su Notes: io ci sono a volte un sacco, a volte zero.
È la prima mail che ricevi? Qui trovi l’archivio di tutte le altre :)
4. Catrame Amarcord
Un numero vecchio da andare a spulciare.
Se una notte d'inverno una donna in volo
Io, in tutto il mio viaggiare, non sono mai stata in India.
E’ sempre successo qualcosa, quando ci ero quasi.
Però, l'ho vista spesso dall’alto, di notte.
L'India rurale, dopo anni passati a sorvolarla di notte, più di tutto il resto me la immagino come buia.
Quando vai in sudest asiatico, almeno per me è sempre stato così, arriva quell'ora mentre sei in aereo in cui attraversi questo mastodonte, di notte, e la terra sembra quasi un riflesso del cielo.
Nelle notti come stanotte, limpide e chiare, soprattutto da qui sopra a 10,000m di altitudine dove fa -34C stando ai dati del volo, le stelle si vedono grandi e chiare.
E sotto, il buio pesto, punteggiato da quelli che immagino siano minuscoli paeselli, con pochissima luce elettrica, i cani liberi nella notte, e un caldo della madonna.
E anche per questo Inserto Infodemico, mie care, miei cari, abbiamo finito.
A presto, e grazie di esserci, come sempre 🧿
Un abbraccio,
Pao
Che bella la spiegazione del quatre-vingt francese, che è una cosa che mi ha sempre incuriosito (e che alle medie quando lo imparai, chissà perché la profe non ce lo raccontò).
Amerai "Cronorifugio" in ogni sua frase 💛. Grazie per la playlist, mi mancava.
Riprenditi presto e spero di poterti incontrare a Milano prima o poi ❤️ un abrazo!