Ciao :)
Che bello vederti.
Siamo già in più di 360!
E’ il tuo primo numero? Qui trovi i precedenti :)
*ACDC: a cazzodicane, detto anche a genitale di canino.
Rieccoci, io e l’Omino del Cervello,
Con un po' di link di cose belle per distrarti dal Sunday blues.
A proposito, che ne dici della mail che arriva di domenica?
Ti piace, o preferisci che arrivi il venerdì?
Io sono presa benissimo. Sto programmando la mail perché esca giusto quando finisco il mio workshop di scrittura in francese di domenica. Così esco, e magari poi mi arrivano le letterine della cricca.
Il laboratorio lo faccio con una delle mie penfriend preferite, Nadia Albinet di Sous L’Amandier.
Ne fa quasi ogni mese, di sti workshop, se vuoi provare a cimentarti pure tu.
Se ti interessa, nel prossimo Catrame normalna ti racconto com’è andata. (Dimmi, nel caso.)
In rigoroso ordine sparso, ecco i pezzi, podcast e link del mese.
L'Argentina ha votato così, un po' a cazzo di cane. (Eh, oh. Davvero secondo me adesso si metteranno le mani nei capelli.) Podcast, episodio di Globo del Post nel quale un giornalista argentino ci dà un po’ di contesto e spiega a chi non ne sa niente, tipo molta gente fuori dal paese, comprensibilmente, come kezzo si è arrivati ad avere questo agghiacciante mix di BoJo e Trump nella Casa Rosada.
Nel numero scorso ho parlato di lutto, parlando di mio padre. Oggigiorno, quei matti di ammericanih fanno pure il lutto con la tecnologia — o a volte, in realtà, lo evitano proprio. Se mi avessero raccontato che esiste gente che parla coi bot della gente morta non ci avrei creduto… E invece. (in inglese)
Spesso, in Italia, quando si pensa alla Spagna si pensa che sia molto simile all’Italia. Pure io lo pensavo, appena arrivata da Bangok, perché più lontano vai e meno vedi le sfumature di differenze tra paesi mediterranei. Una volta che ci sei di nuovo dentro, invece, al Mediterraneo, ti accorgi che le differenze sono notevoli, ad esempio per quanto riguarda le questioni di genere. E infatti, qua sono rimasta a vivere, piuttosto felicemente. Dalla newsletter
, che vi consiglio di seguire se vi interessa questa penisola. Parlano anche di Portogallo.
Sempre sul tema genere: come si contano i femminicidi in Italia. Sempre della
che spiega le cose in modo abbastanza chiaro anche per le discalculiche come me, che vedono i numeri e gli si gela il sangue. Il tema importa, ovviamente, sempre perché non si può risolvere una questione se si passa il tempo a negare che esiste. Quindi parliamone, quantifichiamola, vediamo come la si quantifica, e magari facciamo anche che parliamo di come ci si arriva. Riguarda tutte, tutti, tutta la società, tutto il villaggio. Quindi pure noi. Pure me. Pure te.Io oltre che leggere amo ascoltare le cose, come sapete. Puntata del podcast di Fuori da Qui del buon Simone Pieranni, in cui si parla di guerra, radio e progetti radiofonici, e di perché ai tempi dell’internet mobile le radio AM sono ancora uno strumento incredibile per supportare la libertà di parola e scavalcare le censure.
Qualche mese fa avevo accennato a quanto spesso pensi al trauma intergenerazionale, ultimamente. Mi ci ha fatto pensare vedere Band of Brothers su Netflix: dieci e passa anni fa l’avevo vista con il mio ex austriaco, ora col compagno argentino, ed è stato fortissimo vedere quanto io (e all’epoca il mio ex Michael, la cui nonna si nascondeva dai soldati russi nella Vienna occupata) costantemente pensassi ai miei nonni e alle mie nonne, guardando la serie. Ai racconti di nonna romana, di soldati afroamericani bellissimi a Roma da sedurre e con cui ballare quelle musiche incredibili (parole sue), ai racconti di nonna lombarda, di povertà, fame e tedeschi che urlavano sempre e nessuno li capiva, dove oscillavi tra la paura e tra il dirti, ma ostrega, ma questo biondino ha quindici anni, ma che ci fa qua?
Noi, sia Michael che io, che molti di voi, credo, siamo cresciuti con il riflesso della guerra nelle mani delle nostre nonne che ci ipernutrivano.
Martín, invece, è cresciuto in un paese che quella guerra non l’ha avuta, i cui traumi sono altri, e non sono attivati da vedere Band Of Brothers.
Il suo trauma non è ereditato, l’ha vissuto in prima persona e si chiama Argentina 2001. Ma sua nonna non ha vissuto la guerra, e non reagivamo allo stesso modo guardando la serie.
Mi ha fatto riflettere molto, tutto questo, su quanto la nostra storia familiare e geografica influenzi chi siamo e come percepiamo. Mi ha fatto venire voglia di fare costellazioni familiari, prima o poi.
How Capicola Became Gabagool: The Italian New Jersey Accent, Explained. Se mai vi siete chiesti perché a volte arrivano in Italia degli italo americani convinti di parlare benissimo l’italiano, qui scoprirete perché: in parte già ve lo dice il titolo, infatti l’accento loro lo definiscono come italiano del New Jersey. Mica Italian-American. E comunque, ancora prima di diventare gabagool, il capocollo era già diventato capicola. Non poteva che finire quindi a schifio, con la mutzadell, la reegoat e il pruhzhoot. (in inglese)
Stiamo sedando (rincoglionendo?) le donne con la storia della wellness, dello stare bene, della self-care, allo scopo in realtà di spremerle solo meglio mentre si occupano di TUTTO costantemente?
Allora, io pratico yoga da quasi vent’anni (maronn’), a Bangkok ho frequentato workshop di TCM (medicina tradizionale cinese), in inverno mi scaldo con lo zenzero e mi bevo l’olio CBD per dormire, quindi comunque un po’ ci sono dentro anche io. Anche se poi non esito a pupparmi un ibuprofene quando mi serve.
A chi leggerà l'ardua sentenza. (In inglese)
“Diet, for instance, is not about balanced nutrition, but almost always code for becoming more slender and thus, it is implied, more socially acceptable. Psychedelics are for transcendence – as well as conjuring the next tech venture. Even orgasm is not simply an end to pleasure, but a way to improve complexion, enhance confidence and energetically manifest financial abundance.”
La cassettina Catramina del 2023. Wrapped di Spotify a fine anno è un po’ una rottura di palle, ma per me è anche una cosa divertente, perché è un modo come un altro di ripensare all’anno che si chiude, e anche di scoprire cosa ascolta chi ti è intorno. Vi lascio la mia. Essa è molto terzomondista e latina, come si conviene a una laureata in mediazione culturale che poi è andata a fare la emigrata seriale a casa degli altri.
A proposito di questo, acquerello.
Mi sono appena ricordata, pensando all’università, di un tizio che conoscevo, un certo Lucio, che in estate andava sempre in Chiapas a salvare il mondo, mentre io, che ero una ragazza superficiale, prendevo la tenda e andavo in Dodecanneso via terra, a fare campeggio libero e mangiare tiropita per un mese di fila.
Una volta sono tornata zozza, abbronzata, e con un dreadlock grande come una coda di scoiattolo sulla nuca. Mia madre era indecisa se farmi entrare, ma mi ha fatto passare e ha anche sciolto il dreadlock in due ore di smadonni e olio d'oliva. Santa lei.
Allora, come vedete, io qui di politica parlo poco perché Catrame nasce come fuga dal mondo reale. Quindi, non aggiungo la mia voce al bar sport del villaggio globale dei social network, anche perché chi kadzo sono per. Studio, assorbo, osservo e ascolto, che a parlare c’è già tutto Instagram, almeno il mio.
Uno degli spazi dove mi piace studiare/assorbire da tempo è la newsletter della conferenza ISPI sull’area mediterranea, alla quale potete iscrivervi qui.
Troverete anche un sacco di video sul tema. E’ tutto in inglese perché la conferenza è internazionale, ma l’istituto pubblica anche tantissima roba in italiano sul proprio canale facebook, ad esempio.
Poi, se proprio vi serve la mia irrilevante opinione: ovvio che il governo israeliano deve cessare il fuoco. Ovvio, che si deve cercare la pace, per davvero, da entrambe le parti. Il problema è che ho la nettissima impressione che sia cresciuto molto, negli ultimi anni, il campo di chi a trovare soluzioni reali si interessi davvero poco. La pace e trovare una soluzione che non implichi, come dirlo, lo sterminio? l’espulsione? la pulizia etnica? di una delle due parti non mi sembra interessi a molti, certamente non al governo israeliano, non all’ANP e men che meno a Hamas, e non da oggi. Purtroppo. Io non lo so se quando sarò una vecchia sdentata si sarà risolto qualcosa. Anzi, temo proprio di no e spero tantissimo di essere contraddetta dalla Storia.
Al netto di quello che possiamo dire tutt3 noi da fuori, la pace la devono costruire insieme le due parti, da dentro. E mi sembra che non ne siamo mai stati più lontani.
Se manca quella volontà di davvero trovare una soluzione di compromesso a livello politico, di cosa stiamo parlando?
Leggete la newsletter di Ispi MED. Merita, soprattutto quando c'è in ballo la complessità di un clusterfuck che va avanti da decenni e decenni. Imparerete anche di altri paesi dell'area, perché essendo una conferenza specializzata non seguono solo l’agenda mediatica dei media “generalisti”
Link bonus: una cosa bella che non potrò fare, ma che è molto carina. Non la farò perché gli incontri online saranno alle 21 e io sarò in un fuso scomodissimo (poi vi spiego nel prossimo numero), ma se voi siete in Italia, allora, è una cosa super bellina: Edicola edizioni è una casa editrice italo-cilena che mi stimola molto il cervello. Ogni anno fanno Cile A/R, la loro fiesta della lettura: quattro libri, quattro incontri online in stile gruppo di lettura, anche con le autrici e traduttrici dei libri! Io sarò fuori fuso per 3 dei 4 incontri o forse pure per tutti e quattro.
Vi metto comunque il link perché i quattro libri scelti mi sembrano molto interessanti, e perché dopo Pablo Neruda sono successe tante cose, nella letteratura cilena: aggiorniamoci.
Chiusura & logistica
Spero ci sia stato qualcosa di interessante per te anche questo mese.
Come sempre, se leggi via mail e vuoi rispondermi e dirmi com’è andata, te ne sarò grata, come lo sarò se mi lascerai un cuoricino o un commento, se leggi sulla app.
Se vuoi sbloccare il tuo inglese parlato con me in primavera — perché da gennaio a marzo sarò lontana, avrò pochi posti, è già tutto mezzo pieno e soprattutto non mi voglio stressare la vita quando non so bene come sarò messa con internet, ti lascio il link.
Puoi anche passarlo a chi potrebbe averne bisogno secondo te, ovviamente. La mia pagina è in inglese, perché lavoro con gente di tutto il globo terracqueo, ma voi potete farmi tutte le domande che avete in italiano, ovviamente.
Vi lascio anche il mio LinkedIn, dove parlo di gattini laser, apprendimento linguistico, multilinguismo, meme, omini del cervello, minimalismo e molto altro. Ma mai dei 20k al mese che guadagno, me reietta e tapina (sarà perché non li guadagno?)
Se hai scoperto una autrice o un autore strepitoso di un qualche altrove… dimmelo! Io sono sempre a caccia di letture. C’è qualcosa di pazzesco che mi sono persa?
Vuoi supportare Catrame? Invitami per una caña, una birretta, una croqueta di calamari! Oppure, racconta a tutti quanto ti garba Catrame.
Ci vediamo tra poco, nei giorni sospesi tra Natale e Capodanno, così vi racconto di perché lavorerò poco, e perché sarò fuori zona oraria per gli incontri online di Edicola edizioni di cui vi ho raccontato. (Se tutto va bene. Perché io ci ho sempre l’ansietta di sottofondo di chi sa l'impermanenza, e che due palle, lo so, sembro pesante ma giuro che di persona non lo sono.)
Magari ripeto l'invio nel weekend, invece che di venerdì, perché mi sa che di domenica c'è più tempo di leggere, con pigiamino e tisana.
Tu cosa preferisci? Fammi sapere :)
A presto!
Grazie per aver consigliato Ibérica :) E lunga vita alla paella in riva al mare!