Eccomi qui, a sorpresa, di nuovo, la mattina, con gli occhi piccoli.
Io sto scrivendo sotto un poncho caldissimo, con in mano un tè così bello che ve lo devo far vedere:
Come accaduto qualche mese fa, quando ero stata ospite da
sul suo Taglia e Cuci,voi starete dicendo:
No, scusa, ma io mi ero abbonata a una cosa che arriva ogni due settimane, cosa ci fai qua, oggi? Ma mi lasci in pace? Guarda che mi cancello!
E ragione avete, e infatti, se volete, cancellatevi senza problemi, MA, ho fatto una bella chiacchierata con la del Frammezzo.
E come avevo fatto con Serena, volevo farvela vedere, dandole lo spazio che merita, se no nei miei normali numeri-pippone si perde.
Anche perché magari non conoscete la sua newsletter, e invece, se vi piace Catrame, magari vi piace pure il Frammezzo della Sara.
Riflessioni e link:
La chiacchierata con Sara, da leggere in questi giorni di frammezzo tra 2024 e 2025
Un desiderio per terzi, e una letterina d’amore per voi
Fuori da qui: la mia nuova newsletter, Instagram, LinkedIn, i miei libri su Vinted; il link a Notes, ai miei podcast in giro; il link all’archivio; un invito a venire a chiacchierare.
L’ultima citazione dell’anno, classica che aiutami a dire classica
Tempo di lettura: 9 minuti circa, poco di più se andate alla newsletter di Sara.
1. Ho parlato di interstizi con la Sara
Sulla sua newsletter, Frammezzo, Sara parla della vita negli spazi liminali che è propria di chi vive con un piede in due scarpe: tra due città in Italia, tra due paesi differenti, a volte anche tra stati emotivi differenti, ma anche come capita ad esempio a chi è sospeso tra lutto e trasformazione.
Ovviamente, una newsletter con un tema così, a me parla molto. E quindi sono stata ben felice di fare una chiacchierata con Sara, sui vari spostamenti della mia vita.
Buona lettura!
Manifesto con richiesta special
Due volte al mese, il mio obiettivo è aiutarvi ad aumentare la diversità culturale presente nelle vostre vite.
È un modo diverso di fare politica.
Se il diverso lo ascolti, lo conosci, lo leggi, tenti di capirlo, da una posizione di apertura e curiosità, apprendendo dai e dei modi altrui di stare al mondo, è più difficile essere chiusi e bigotti.
E non per forza questa apertura la si deve cercare attraverso il viaggio, che non è alla portata di tutti.
La cultura può permettere di aprirsi anche a chi non può o non vuole muoversi.
Se volete sostenere il mio lavoro, dare valore al tempo che prendo per pensare, scrivere e registrare Catrame, o aiutarmi a pagare gli abbonamenti che pago per leggere e selezionare cose per voi, potete:
Questa volta non vi chiedo sostegno per me: ve lo chiedo per loro, perché questo incidente terribile è successo proprio nel mio quartiere, a Milano. Ne ha parlato anche Ciccio Costa su Morning, da quanto è stato brutale.
Mia madre e mia zia conoscevano Rocío e giocavano con i due piccoletti sul passeggino ogni volta che li incontravano. Siamo tutte scosse per quello che è successo.
Quindi, se per caso avevate intenzione di fare una donazione a Catrame proprio questo mese, vi chiedo di farla invece alla famiglia di Rocío. Ecco il link. Me lo dite, se donate? Così mi fate un pochino contenta, in codesta situazione demmerda, e lo dico anche alla mia famiglia, che sarà contenta.
Si è già raccolto tanto, ma per pagare degli avvocati bravi, e per aiutare due bambini senza il contributo anche finanziario — quello emotivo non lo sostituisci — di una mamma venuta a mancare in questo modo, più soldi alziamo, e meglio è.
Come diceva Pepe Mujica, ex prigioniero politico e presidente dell’Uruguay, i soldi sono il tempo di vita che c’è dietro ad essi. Quindi, grazie del vostro tempo.
Intanto, grazie a Marina P. e Sara R.. per le donazioni dopo l'ultimo numero: mi ci sono pagata parte di un programma di scrittura in francese lungo tre settimane (un altro, sìsì) 💜 grazie del regalo!
2. Niente, volevo dirvi questo
Tentando di non sbrodolare
Io vi volevo ringraziare, proprio assai.
Perché non è che riceviamo poche mail, voglio dire. E voi, con mille tab già aperte nel browser e nella testa, avete letto pure me.
Catrame per me è diventato un luogo di espressione belissimo, che mi fa bene (anche all’Omino del Cervello, che vi saluta, grato di avere un luogo dove appoggiare i suoi pensieri) e che, grazie alle interazioni con il mio prossimo, mi permette di imparare un sacco di cose, di sentirmi meno sola in certe dinamiche — tipo la sensazione di nebbia mentale che mi dà a volte nemmeno lo stare sui social: proprio lo stare al mondo;
tipo la vita di incertezza, stanchezza, eccitazione e creatività che dà il lavoro culturale fatto in proprio, mica perché siamo tutt3 wannabe nomadi digitali, ma come unica risposta possibile alla svalutazione economica e di prestigio sociale del lavoro culturale ed educativo stesso in Europa meridionale.
Mi prendo spazio per scrivere Catrame, e mi dico, ecco, questo è un beneficio della mia indipendenza: poter scegliere di creare uno spazio dove fare quello che mi fa stare bene, in un modo che mi rende felice.
Sedersi a scrivere Catrame è ritagliare uno spazio di riflessione, un giardino inglese fertile e rigoglioso, e spero che per voi lo sia quando lo ricevete. E mi fanno benissimo le vostre risposte, i vostri commenti, le vostre riflessioni: in tante e tanti mi avete detto che Catrame è nutriente per voi, e che vi porta a viaggiare con la mente, a incuriosirvi di questo e quello.
Che insomma, vi porta aria fresca.
E che dirvi, se non grazie di leggermi? Che poi lo dico ogni volta, ma oggi di più.
Spesso a fine anno la gente dice, oh, e meno male che è finito sto anno X, che mi ha portato solo rogne e cazzivari.
Ed ecco, cioè, secondo me è davvero difficile che un anno sia solo rogna e cazzivari, io almeno mi impegno a trovare pepite d’oro anche in un mare di palta, pure con morti e malattie e guerre e tutto.
Condividere la mia gratitudine qui è parte di quella ricerca.
Grazie anche a chi mi ha scritto per lavorare insieme, che abbiamo poi proceduto o meno. Non ho iniziato Catrame per parlare di lavoro, e sto attenta a lasciare il tema ben delimitato nel suo box, perché poi se ho la minima sensazione di lofaccioperlavoro, qualunque cosa sia, mi viene meno bene perché sento l'obbligo soffiarmi sul collo. Eppure, la gente è arrivata lo stesso, quest’anno, ed erano tutte persone sveglie, curiose, interessanti: ormai, se mi scrive per lavorare insieme qualcuno di qui, io faccio la ola. Seria.
In fin dei conti, il mio lavoro di aiuto-muratrice di ponti in altre lingue e tra culture è parte di me e di Catrame,
del mio modo di stare al mondo negli interstizi (nei frammezzi!)
tra lingue, culture e visioni del mondo,
perché non farei il lavoro che faccio senza la curiosità e pignaincoolismoh multilingue che mi fa leggere i libri esclusivamente in lingua originale, se è una lingua che parlo. E’ così che scopri autori e autrici prima di chi legge solo in una lingua :) Quindi, ci sta anche parlare di cosa faccio quando non mi affaccendo a scrivere per voi (cosa che faccio molto volentieri.)
Ogni tanto, infatti, se avete notato vi metto consigli di libri non tradotti, quando questi meritano: mai per farvi sentire da meno, sempre per darvi la spintarella che magari può servirvi per dire eddai, e ci provo a leggere questo libro, perché un solo libro può essere la porta d’entrata verso un mondo.
Sono entrata nel mondo francofono con Albert Camus e il suo l’Étranger. Sono entrata nel mondo ispanofono con Mariana Enríquez e i suoi racconti di gotico urbano.
Quale sarà il tuo portale verso altri mondi?
Spero di aprirvi molti portali nel 2025, che sia con il suggerimento giusto di un libro su Catrame, con una riflessione intima condivisa, come quelle sulla paura o sulla gratitudine di questo autunno, che sia con la mia nuova newsletter in inglese che ti farà dire, ah ma vedi che in realtà ci riesco, a leggerla?, che sia lavorando (e ridendo!) insieme nell’intimità di uno spazio di coaching.
Io ora stacco e credo che mi darò alla macchia per qualche settimana, dopo avervi scritto per tre settimane filate. Mica che poi mi mandate a cagher davvero, eh.
A gennaio andrò in Italia qualche giorno, poi tornerò qui, e mi preparerò alla migrazione invernale, un po’ in ritardo quest’anno, con destinazione Buenos Aires.
Naturalmente, in una città dove tutt3 vedono la vita notturna, il tango, i teatri, la vita culturale, e le notti brave,
io, piccola natavecchia, vedo la casa di Martín vicino al fiume, il quartiere fiorito, l’amaca del patio, il parco in riva al río de la Plata, e la strana pace che può darti l’essere in una città dove non hai un tuo giro di amiche, dove conoscere la gente è facilissimo ma implica spesso anche un bel pezzo sui mezzi, ma dove hai comunque uno spazio di tranquilità dove stare bene, se le poche persone che conosci hanno tutte da fare, e non hai voglia di avventurarti lontano col trenino:
sotto un pergolato di fiori rosa di cui non so il nome, ma credo siano questi, con il mio amico Gonzalo, un gattino rosso di nove anni, un libro, e un’amaca.
3. Logistica: annunciazioni e inviti, Instagram, Vinted, podcast, Notes, archivio
Manca poco: a gennaio arriverà la mia newsletter in inglese, che è già una pratica di lettura di suo. Quando non scrivo qui, infatti, pratico il mio lavoro di coach ICF di Neurolanguage Coaching. Scriverò di quello che faccio fuori da Catrame: apprendimento linguistico, consigli di ascolto e lettura, in ogni numero, prompt per parlare e scrivere, per iniziare a prendere controllo del vostro sviluppo linguistico e interculturale, gratis, in autogestione. Voglio smollare un po' LinkedIn e i suoi CEO, e avere più spazio per comunicare cose realmente utili.
Se vuoi scoprire se il coaching 1:1 con me possa fare per te, parliamone qui. (Anche se per gennaio e prima metà di febbraio, a dire la verità, non ho praticamente posto 😅 )
Informazione pubblica per quando i nostri cervelli usciranno dal coma delle feste:
Sto raccogliendo adesioni per uno spazio di gruppo di inglese,
per rendere il coaching linguistico più economicamente accessibile, a più persone.
Dall’intermedio (tipo B1) in su; pront3 a impappinarci e despappinarci senza giudizi o harakiri; solo due lunedì o martedì sera al mese perché troviate davvero il tempo di venire (da confermare, credo martedì) alle 19 & spazio di lavoro asincrono (via dai social!), dove parlare nelle settimane che non ci vediamo (poi vedrete); 50€ al mese.
Quando arriviamo a 4 o 5 conferme, iniziamo.
Tipo verso fine mese, quando è passato lo stress da rientro.
Siamo già a due ok, dall'ultima mail!
Rispondi a questa mail se ti interessa, che ti dico di più.
(presto una pagina, un proclama, o almeno un Google doc con i dettagli.
Intanto, nel caso, chiedimi che ti mando una mail con una tabella e dei pensierini.)
Su Instagram sono @migrabonda. Temi come qua, ma più stupidini.
Usate LinkedIn? Qui, qui, e qui parlo di come funziona il mio lavoro. Nel 2025 posterò, credo,, molti animalini.
Se volete comprare i miei libri usati su Vinted e aiutarmi a fare spazio a nuove storie, questo è il link. La mia libreria è sul punto di esplodere, e non perché ami tenere i libri: è solo che non ho ancora trovato dove venderli decentemente a BCN. A Bangkok avevo un libraio meraviglioso per questo, qui no. Proviamo online. Tra l’altro ieri ho scoperto che è molto rilassante caricare i libri e copiare le cose per un’ora di fila, proprio perché è noioso.
Se vuoi ascoltare i miei podcast e interviste su lingue e viaggio in inglese, francese e italiano, i link sono qui.
Se usi la app di Substack, possiamo seguirci anche su Notes: io ci sono a volte un sacco, a volte zero.
È la prima mail che ricevi? Qui trovi l’archivio di tutte le altre :)
4. Un classicone per quest’ultimo numero 2024
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.”
Marcel Proust
Giusto per ricordarci che non siamo né le prime né le ultime, a leggere storie cercando di capire e capirci.
Marcel mi direbbe, e grazie al kadzo, Paola.
Vi mando un abbraccio grande, sperando che questo numero extra per portarvi la conversazione con Sara, e i miei saluti, sia stato cosa gradita.
Vi lascio con il minimalismo di questa moto festiva, vista vicino a casa mia.
Ci sentiamo l’anno prossimo, dopo metà mese, direi.
Non voglio abusare della vostra attenzione e della vostra inbox ❄️
Se vi serve qualcosa, sapete dove trovarmi.
Buon anno, eccetera!
Un abbraccio
Pao
Grazie, Paola, per avere condiviso la nostra intervista 🤍
Oltre ai vasti stimoli che ci regali, sempre io ti ricordo quanto mi fanno ridere i tuoi incisi e le tue parentesi - no non so cosa stai mangiando sorella ma ti voglio bene ❤️😂