Buongiorno!
Come andiamo?
*ACDC: a cazzodicane, detto anche a genitale di canino.
Catrame è a zonzo per il sud-est asiatico per circa tre mesi, in Libertà, cercando di andare oltre al solito quartetto soporifero di sabbia / sole / mare / cibo che affligge questa zona del mondo nella rappresentazione mentale di chi ci viene in gita, e basta.
C’è veramente tanto di più da vedere, imparare, mangiare, assorbire.
Spero che ve ne arrivi un po'.
Io e l’Omino del Cervello, con troppo input dentro e il mal di testa, iniziamo la mail a Chumphon, nel sud della Thailandia, a interrompere un viaggio che se no durava 13 ore dal confine birmano, e noi, signora mia, abbiamo una certa età.
Tra l'altro, a me ha dato molto da pensare, stare al mare con la vista paradisiaca e all'orizzonte un'isola verde di giungla che era già Birmania.
Perché in Birmania si stanno massacrando, e ecco, se ne parla pochissimo fuori dal sud-est asiatico e dalle newsletter e siti specializzati.
C'è stata della dissonanza cognitiva forte, a stare a bere il succo di mango lì sulla sabbia, guardando l'orizzonte e chiedendosi se e cosa stesse accadendo su quel lembo di terra che vedevo.
Mi ha fatto pensare, come se non lo facessi già abbastanza, a quanto sia fragile la pace nelle nostre vite. A quanto vada a culo. A seconda di dove nasci e dove sei — e lo dico da persona che ha vissuto due colpi di stato.
È tutto così fragile.
Comunque, torniamo a noi: ecco la mia selezione casuale del mese di link per distrarti dal Sunday blues.
[Primo numero che ricevi? Qui trovi l’archivio :) ]
Cominciamo.
Un pezzo di
di sulle onsen giapponesi, oniriche e affascinanti. Tipo che io sto viaggiando e mentre vedevo le immagini era un viaggio nel viaggio. Avevo sperato di tornare in Giappone durante questo giro, ma abbiamo deciso di restare in sudest asiatico perché ha senso geografico ed ecologico. Un po’ mi spiace, ma spero di rifarmi in futuro. Associo al Giappone calma, silenzio e pace, anche nella moltitudine di Tokyo.Forse perché io ci sono sempre andata dalla caciara di Bangkok. Con questo pezzo di Burcu io ho risentito quella sensazione di tranquillità.
Sempre parlando di bagni e per tornare sulla terra dopo tutta quella poesia: Il Post vi spiega perché rimanere seduti a leggere e spippolare sui social dopo che si sono espressi i proprio più profondi sentimenti faccia indubbiamente bene al cuore, ma molto male ad altre parti di noi. Poi non dite che non vi penso.
Ci sono state le elezioni a Taiwan, e in genere questo è un anno pieno di elezioni, ovunque, una droga per una piccola tossica della geopolitica come me. Doppio link sul tema: un po’ di contesto su perché ci importano le elezioni di un’isolina così piccola e così lontana, di
e una miniserie di podcast che raccontano l’isola, di , che è andato a fare una gita. Taiwan è un altro posto dove avrei voluto tornare e dove non andremo, e allora, ascoltate e venite a Taiwan con me via audio :)Io da quando ho scoperto cos’è l’epigenetica e che il trauma ereditato non è una roba inventata dai fricchettoni, ho iniziato a incuriosirmi sempre di più, e pare che non sia la sola. In questo episodio del Cacciatore di Libri, si parla di un romanzo italiano intitolato proprio Epigenetica, di Cristina Batocletti, in cui un giovane sceglie di vivere da senzatetto, e della sua storia familiare; e del noir indiano L’Età del Male di Deepti Kapoor, che ho nel kindle, ma che non ho ancora iniziato a leggere. Così, per buttarvi lì una vibe di Catrame normal.
Vi ricordate la famosa, famosissima foto di Steve McCurry della ragazza pashtun dagli occhi verdi? La ragazza, ora una donna di 52 anni, si chiama Sharbat Gula. Dopo che avrete letto questo pezzo di The Wire India, non vedrete la foto con gli stessi occhi… E nemmeno Steve McCurry, ecco. Avevo letto questo pezzo anni fa, e non so nemmeno perché me ne sono ricordata, ma ho pensato che possa interessarvi.
Un pezzo allucinante del New Yorker che ho salvato nel mio Pocket perché il tempo di lettura è di 66 minuti. In Austria — luogo apparentemente pingue dove ho vissuto e che ha un cuore oscuro incredibile, che nessuno sembra vedere inizialmente dietro i balconi di gerani rossi — negli anni 60 e 70 c'erano luoghi chiamati Kinderbeobachtungsstationen, cioè “stazioni di osservazione infantile”, dove quello che si faceva, più che osservare, era letteralmente sperimentare sui bambini che venivano mandati lì, in genere dai servizi sociali, per renderli cittadini docili, asessuati, controllabili e produttivi. È così duro che lo sto leggendo poco a poco. Ovviamente è in inglese. Ed è anche per i cuori coraggiosi.
A Bangkok (dove sono arrivata nel frattempo) sto vivendo nella mia vecchia casa, che non è un cubo in una torre d'acciaio, ma nemmeno una casa di legno strafiga con la giungla privata come lo era quella di Tizianone Terzani. È una di quelle che qui si chiamano court, e di cui parlano in questa intervista su BK magazine, con Oliver, una persona che ama le court e la “Bangkok orizzontale” quanto me. Oliver Irvine ha avuto per un po’ anche un account IG che ora mi sa che non cura più, ma ci sono belle foto, se vi interessa vedere di cosa sto parlando.
Bangkok è famosa per la città vecchia e i templi, per i grattacieli, per l'industria del sesso e per quella medica. Io l'ho chiamata casa e ho avuto con lei un rapporto di amore-odio per quattro anni. Adesso sono qui per circa dieci giorni ed è tutto fortissimo, ma quello ve lo racconto nel prossimo numero.
Io, da questa città, senza questa court a proteggermi, non sarei uscita così bene come ho fatto.
Sono luoghi incantati di silenzio, fronde, uccellini, gechi, cloro, piastrelle azzurre e palme, quiete, mentre fuori infuria la città più caciarona di tutto il sud-est asiatico.
Parlate spagnolo? Allora ecco un podcast su Nayib Bukele e El Salvador, buttiamo un po' di occidente in tutta questa Asia. È il trailer di una serie che sto ascoltando, su come sto personaggio ha cambiato El Salvador, in teoria ripulendolo dalle gang, in pratica facendo fuori anche un sacco di gente che non c'entrava niente, ma non solo, cioè insomma, abbiamo un ex pubblicitario che ha convinto un popolo a dargli potere quasi illimitato. Direi che, come italiani, è una dinamica che ci risuona.
Parliamo di nuovo di elezioni: quest'anno ce ne saranno parecchie. Altri Orienti ha prodotto un episodio sulle elezioni pakistane.
Voi direte, e che mi frega del Pakistan? Vi frega perché siamo sempre più connessi di quanto si creda, perché in Italia un sacco di persone che vedete e credete indiane vengono dal Pakistan, dallo Sri Lanka e dal Bangladesh. E quel che succede “a casa” impatta le comunità migranti presenti nella società italiana, e quindi, la società dove vivete ogni giorno.
Sempre su elezioni e politica: è evidente ormai che i social, che ci piaccia o meno, plasmano l'opinione pubblica; vengono usati pure, simpaticamente, per le campagne di disinformazione, e in generale sono begli strumenti che se usati male possono bruciarci il cervello, a livello emotivo e sociale, e pure politico.
di Guerre di Rete ne parla al podcast Globo, qui: Facebook compie vent'anni quest'anno, è stato il primo di una serie di piattaforme che hanno cambiato il paradigma politico in cui tutti noi viviamo. Adesso comincia a essere possibile analizzare questo cambiamento, che ha toccato letteralmente ognuna e ognuno di noi, con un po' più di prospettiva — magari non ancora storica, ma già più lunga. E soprattutto, si parla anche della prospettiva extraeuropea, di come i social tocchino la politica ancora di più in alcuni paesi, tra cui, appunto, proprio la Birmania, per chiudere il cerchio.
E già che ci sono, diciamola tutta: Catrame, che piano piano si avvia ad avere 500 lettori, è nato proprio grazie a Carola Frediani, che nell'ordine mi ha detto
che avrei dovuto condividere le mie raccomandazioni di lettura in uno spazio più ampio dei commenti sui social;
poi mi ha convinto che la mia voce non era superflua,
e infine che ero capace di farlo e che sarebbe stato divertente, soprattutto se lo facevo per me e divertendomi, che quando fai le cose perché ti va, pure se ti leggono in dieci, sei contenta uguale.
Aveva ragione su tutti i punti.
Io le sono un sacco grata di avermi detto queste cose, di leggermi, di incoraggiarmi, e insomma, di esserci.
Ma quanto è bello quando le persone brave spingono il prossimo a buttarsi in cose che nemmeno si immaginavano di fare, dicendo, sarai brava pure tu, e funziona pure?
Chiusura & logistica
E siamo a dieci link anche per questo mese.
Catrame Extra mi prende circa tre ore di tempo tra scrittura, rilettura e controlli vari. Per me, come sai, è un piacere condividere quello che leggo. Tuttavia, se hai voglia di offrirmi un succo di mango, un caffè, o quel che vuoi tu, te ne sarò grata.
Grazie a chi mi ha praticamente offerto il pranzo qualche giorno fa: sapete chi siete.
(Sì, perché con 5€ in questa fetta di mondo ci mangi. Pure due volte, a seconda di dove sei. Quindi, grazie di cuore!)
Come sempre, se leggi via mail e vuoi rispondermi e dirmi com’è andata, te ne sarò grata, come lo sarò se mi lascerai un cuoricino o un commento, se leggi sulla app.
Se vuoi sbloccare il tuo inglese parlato con me in primavera — ti lascio il link per leggere chi sono, cosa faccio, e perché le mie non sono lezioni d’inglese: se studi inglese da trent’anni in mille forme e ancora ti nascondi se devi parlarlo, o ti viene l’ansietta quando sai che ti tocca, il problema è più ampio della sola lingua.
La mia pagina è in inglese, perché lavoro con gente di varie provenienze linguistiche, ma voi potete farmi tutte le domande che avete in italiano, ovviamente.
Vi lascio anche il mio LinkedIn, di apprendimento linguistico, discorsi con i propri mostri interiori, multilinguismo, intercultura e meme cretini quasi ogni venerdì. Sto per riattivarlo, e come seconda missione ho portare un po’ di colore nel mondo vaniglia di LinkedIn, che se no, rega’, è dura.
Se hai scoperto una autrice o un autore incredibile di un qualche altrove… dimmelo! Io sono sempre a caccia di letture. C’è qualcosa di pazzesco da un qualche altrove che mi sono persa? Ti leggo!
A presto, e grazie di leggermi 🦚
Paola
Bene, ora so dove andare a vivere a Bangkok!