Riassunto Spotify di maggio, anche se è giugno
I link infodemici del mese
Fuori da qui: lavoro, per quell'idea balzana di dover mangiare tre volte al dì e pagarmi la vita in un sistema tardocapitalista: posso aiutarvi a parlare inglese o francese a cuore tranquillo, o scrivendo per voi, mentre voi vi occupate di quello per cui siete format3
Catrame Amarcord: un anno fa ero immobile e rivolta verso il dentro, troppo triste per lavorare. Il che non è ideale, quando se non ti muovi non guadagni e non hai sussidi o sostegni di alcun tipo. Benedetta meditazione che mi ha risollevato
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Ciao compas,
Allora?
Vado subito al dunque.
[Ma non prima di avervi ricordato che 8 e 9 giugno, cioè domani e dopodomani, ci sono sti famosi referendum su lavoro e cittadinanza. Andate a votare, i nonni e le nonne che si sono sbattutɜ per permettercelo saranno felici. Anche solo in spirito. Dubbi? Mettete sì a tutto tuttone, se siete come me, o se volete farvi un’idea ascoltate lo spiegone sui referendum di Ciccio Podcast (Francesco Costa) su Spotify, aperto a tutt3 e non solo a chi è compare del Post.
Basta che alzate il culo e votate. Io ho vissuto due golpe militari, passato quattro anni in una dittatura dove non potevo scrivere quel che mi pareva su Twitter e osservato un paese che amo scivolare nell’autocrazia. Schifare la democrazia è un lusso da democrazia avanzata, fidatevi.]
Passiamo ai link del mese.
Con un fil rouge a dir poco novecentesco, che attraversa le frontiere. Vedrete.
1. Il bignamino Spotify
A maggio, giustamente in tema con il maggio 68, abbiamo fatto un doppio Tinello di Perpignan con , parlando prima dei Padri, e poi dei Figli degli Anni di Piombo.
Oggi, in contemporanea con questa newsletter, esce l’episodio dei libri delle altre che ho registrato con Rocío di : ci siamo conosciute di persona a Milano, e ci siamo un po’ innamorate, lol. Non poteva che essere lei, la prossima ospite della sezione Libri delle Altre!
Vuoi venire tu, tu che leggi, a parlare di libri a CatramePod? Scrivimi, parliamone!
Conosci qualcun3 che a tuo avviso dovrebbe venire? Non essere timid3. Scrivimi, mandami la tua amica, mandami il tuo compare: Catrame è un posto accogliente assai!
(Ti servono solo le cuffie con microfono che usi per chiamare tua madre in pausa pranzo, mentre cammini parlando da sol3. La parte tech me la magno tutta io, tranqui’.)
La cottura della metà anno comincia a farsi sentire sia per me che per gli ospiti, e ho dovuto rallentare il ritmo di registrazione. Anche perché a maggio mi sono mossa veramente assai, e senza routine, come sapete, funziono malissimo. #notadigitalnomad, per un cazz’ proprio.
Giugno sarà il mese dello stare FERMA a Barcellona e fare workshop di scrittura praticamente settimanali. Sono tutti laboratori in spagnolo: non perché improvvisamente sia diventata bravissima a scrivere in spagnolo, ma perché mi sono resa conto che se voglio farli in inglese, francese o italiano finisco sempre a farli online. E ho una grande, grande voglia di stare offline, perché online già ci lavoro.
Morale? Andiamo ai tanti splendidi laboratori che questa città offre. Mettendo in pratica quel che dico di fare a chi lavora con me facendo coaching linguistico: buttarsi con cazzimma. Pure cannando eventualmente cose scrivendo davanti a nientepopodimeno che Gabriela Cabezón Cámara. Tuttappost’. Vergogna ti salutiamo.

Sono andata a bouquiner (verbo meraviglioso che descrive la ricerca di libri usati nei negozietti, più francese di così è difficile) per Parigi a metà maggio insieme alla mia amica e penfriend Siham, e vedere questa copia di uno dei miei libri preferiti, in edizione anni 80 e oltretutto in palette con Catrame, mi ha scaldato il cuore.
Cosa c'entra con il numero di oggi? Niente. È un'occasione per rimarcare che, comunque, tra le persone dotate di cervello funzionante, in Francia, non è vero che siamo solo ritals. Visto che ogni tanto mi pare che questo stereotipo ci sia.
Come a Barcellona, trovo sempre traduzioni della nostra letteratura — e non solo di Dante — nelle librerie, e mi fa sempre molto piacere. Non è così ovunque in Europa, e la curiosità reciproca sulla produzione culturale mi dà gioia. Ero a Parigi ospitata dalla mia amica e sostenitrice Sonia, che ecco: grazie di credere in quello faccio, e di farmi anche dormire con te e il gatto Ciccio.
Manifesto
Il mio obiettivo è aiutarvi ad aumentare la diversità culturale presente nelle vostre vite.
È un modo diverso e gioioso di fare politica.
Se il diverso lo ascolti, lo conosci, lo leggi, tenti di capirlo, da una posizione di apertura e curiosità, apprendendo dai e dei modi altrui di stare al mondo, è più difficile essere chiusi e bigotti. E non per forza questa apertura la si deve cercare attraverso il viaggio, che non è alla portata di tutti.
La cultura può permettere di aprirsi anche a chi non può o non vuole muoversi.
Se volete sostenere Catrame, newsletter e pod, dando valore al tempo che prendo per pensare, scrivere ed editare le mail, registrare ed editare gli episodi, contattare e coordinarmi con gli ospiti, o aiutarmi a pagare gli abbonamenti che pago per leggere e selezionare cose per voi, o i libri che leggo, potete:
condividere Catrame con chi potrà amarlo, lasciandomi stellette su Spotify (per aiutare la diffusione) cuoricini sulla Substack app (per aiutare la mia dopamina) rispondendo alle mie mail (per palesarvi e farmi sentire che non sto parlando da sola: a volte con le newsletter può esserci questa sensazione, al contrario che sui social)
farlo con una donazione libera una tantum, cliccando sul bottone qui sotto, come abbiamo sempre fatto! 3, 5, 10€: tutto fa, e tutto genera gratitudine.
sostenere il mio lavoro su Catrame e CatramePod in modo costante e prevedibile, senza che metta paywall per nessuno, perché l’Omino del Cervello ed io crediamo nella la cultura accessibile. Potete unirvi al mio team di moschettiere, Enrica, Marianna, Mavi, Chiara, Sonia e Mary, e sostenere Catrame con una donazione mensile, trimestrale, o annuale.
2. La Rassegna Stampa Random del mese
Primo consiglio novecentesco: il film Waves del 2024, candidato all’oscar per la Repubblica Ceca. Io ho passato due ore sul bordo della sedia dicendo ommioddio adesso cosa succede, non che non sapessi come finiva, ma è raccontato da dio. Filmone, molto più attuale di quanto vorremmo, purtroppo. Cercatelo.
John Oliver su come esattamente Trump sta distruggendo la libertà di stampa negli US, tra bullismo e burocrazia. Mi piacerebbe non avere nulla da riportare, e invece. In inglese.
7 consigli per proteggere la salute del cervello. Ci servirà, visto che lavoreremo per decenni e decenni. In inglese.
Secondo consiglio novecentesco: Il film Io sono ancora qui riapre il dibattito sulla dittatura brasiliana, in italiano, dietro paywall su Internazionale. Tratto dal libro omonimo di Marcelo Rubens Paiva, La Nuova Frontiera, che ho appena letto e pure già messo in vendita sul mio Vinted, così la prossima volta mi compro Tondelli in francese senza farmi pipponi. Il libro merita, anche se francamente nella prima parte gli stereotipi sui migranti, le famiglie, le donne e le mamme italiane mi hanno fatto dire “sì, ma anche basta, Marcelo. Dai.” Chiunque abbia frequentato un minimo Brasile o Argentina può immaginare di cosa sto parlando. A parte questo dettaglio, il libro ha avuto il merito di farmi rendere conto della mia ignoranza abissale sulla dittatura brasiliana, che è sempre una cosa ottima, così poi posso rimediare.
Una conversazione tra la magnífica scrittrice cubana Elaine Vilar Madruga, già consigliata da Catrame, e la scrittrice spagnola Cristina Morales, che invece mi è nuova. Se siete capaci di leggere la conversazione, che è in spagnolo, date un occhio allora anche al suo lisergico romanzo, El Cielo de la Selva. Una delle cose migliori che ho letto l’anno scorso. Ve ne parlavo qui, in un vecchio numero, e qui, sul podcast. Spero la traducano presto.
L’ingegnere del suono Mohamed Yaghi raccoglie i suoni di ciò che accade a Gaza. Spezzone di un documentario di Al Jazeera. Ovviamente non vi devo fare cose tipo i trigger warning se si parla di guerra e pulizia etnica. Cliccate coscientemente, se siete animi sensibili in questo mondo infame.
Il musicista jazz che non sapevate vi servisse, da Addis con furore, Mulatu Astakte. Buon ascolto. Prego. A volte l’algoritmo di Spotify lo devi ringraziare.
Un raro esempio di prodotto culturale che parla di pandemia: Eddington di Ari Aster, l'autore dello spaventevole Midsommar. Lo so che voi magari direte, e chi cazzo ci vuole pensare a quello? Proprio in queste settimane in cui dicevo con varie persone che la pandemia sembra essere diventata un taboo di cui nessunə o quasi parla. Con buona pace di chi ha avuto problemi di salute dovuti a sto virus, o ha perso membri della famiglia per la stessa ragione, e invece ci pensa spesso. Tipo, io. Il film ci parla non solo di COVID ma degli US di recente, di George Floyd e Black Lives Matter e degli altri eventi degli ultimi cinque anni che ci hanno condotto alla discesa verso l’autocrazia che stiamo vedendo ora.
La raccolta di racconti Heart Lamp ha vinto l’International Booker Prize. Fa notizia per due ragioni: è la prima raccolta di racconti a vincere il premio, in primis, e in secondo luogo, è la prima traduzione dal kannada a vincere questo premio, che sarà condiviso da autrice e traduttrice. Il kannada è una “lingua minoritaria” in India, ma siccome l’India è un mastodonte, è una lingua minoritaria che è parlata da 65 milioni di persone. Viva la varietà linguistica! Brave loro!
2.1 Una mostra a Parigi
sul Muro di Berlino, in tema coi Padri di Piombo del Tinello, e col primo consiglio dato oggi, il film ceco Waves. Terzo consiglio novecentesco
Alla Cité de l’Architecture et du Patrimoine, questa mostra, The Berlin Wall, A World Divided, che mi sa che era già passata da Madrid, e io non avevo avuto il tempo di vederla. Se siete giovani, cioè se avete meno di 35 anni circa, in questo caso, in particolare, o se a scuola eravate distratti, o se gli anni 80 sono una nebula perché eravate presi a fare i paninari, merita. Il primo piano in particolare, anche il seminterrato se appunto siete sotto una certa età anagrafica o non siete nerd della storia come me, e vi serve magari più contesto.
Che dire. Io vorrei richiamare l’attenzione, tra le altre cose, sui discorsi che faceva l’URSS quando invadeva la Cecoslovacchia del 1968, dicendo che Dubček e compagnia cantante (letteralmente) erano fascisti, quando erano persone che volevano a) avere libertà di parola ed espressione b) esercitare quella famos autodeterminazione dei popoli senza che un tizio da est gli dicesse cosa potessero fare o meno.
Sono paro paro le stesse minchiate che dice Putin oggi per riprendersi l’Ucraina in preda ai suoi deliri, un po’ boomer un po’ mafiosi, da Grande Russia, riecheggianti cose poco edificanti provenienti da quella direzione già in un passato comunque relativamente recente, tipo quelle raccontate nel film Waves/Vlny, consigliato qui sopra.
Avete tempo fino al 28 settembre.
Intermezzo
3. Cosa faccio quando non “cazzeggio” qui o sul pod ma devo invece produrre
Perché non lavori a scuola come tutt3, Pa’? Il mio progetto di coaching linguistico è nato perché le scuole di lingue sottopagano e maltrattano chi insegna, mica perché il nomadismo digitale. Ho deciso di cambiare modalità di lavoro e passare al coaching per avere autonomia decisionale e didattica al 100%, per essere meglio preparata a gestire l'emotività di chi lavora con me, e per non essere più sfruttata. Certezze sempre zero, ma posso fare il mio lavoro in primis come serve davvero a chi mi sceglie, e poi come piace a me, lasciando spazio anche alle clienti per cui scrivo, poche ma buone, e soprattutto alla mia vita creativa.
Dunque, se a te, o a qualcuno che conosci, può servire far pratica e coltivare il proprio inglese e francese, in un luogo tranquillo dove non si deve performare, un po’ di coaching linguistico con me potrebbe fare al caso tuo (o vostro, perché puoi anche venire con un’amica). Tête-à-tête, lavorando a quel che ti serve davvero. Sarai tu a decidere tutto, col mio aiuto. Parliamo? Completa questa form per parlare venti minuti circa: tu mi dici che ti serve, io ti dico come lavoro, e vediamo come ci sentiamo a chiacchierare. Nessuno vende niente a nessuna. Il punto è conoscersi.
Se invece vuoi prima leggere nel dettaglio come funge la faccenda, pigia qui. Qui invece trovi alcune esperienze di chi ha già lavorato con me.
Budget ridotto? Ho uno spazio pure per aiutare te, perché la cultura deve essere accessibile. Si chiama The Joy Luck Café, e siamo pres3 benissimo. Vieni?
Altri modi di vederci più spesso: The Mindful Speaker, la mia newsletter in inglese, così inizi a far pratica. Se usi LinkedIn, qui, qui, e qui parlo di come funziona il coaching linguistico. Il mio Instagram personale di cazzeggio multilingue è @migrabonda. Se usi la app di Substack, possiamo seguirci anche su Notes. Le mie interviste su lingue e viaggio da sola in inglese, francese e italiano sono qui.
È la prima mail che ricevi? Qui trovi l’archivio :)
4. Catrame Amarcord
Un numero vecchio da andare a spulciare.
Nel dubbio, rivolgiti al dentro | Inserto Infodemico 08
Un anno fa stavo così, rivolta verso il mio interno, a digerire un lutto anticipato che non aveva mai fine, grata per i papaveri dietro casa, per il mare da raggiungere in bicicletta, troppo triste e distratta per fare qualunque cosa di produttivo. Benedetta fu la meditazione, a tirarmi fuori dal buco. Brutta storia, scivolare nel buco con le giornate lunghe e i papaveri, la dissonanza è notevole ancora più che in inverno o in autunno. Quest'anno ho vissuto maggio pienamente, facendo una piccola cosa bella ogni giorno, e sono perfettamente cosciente di quanto questo non sia scontato.
E anche oggi, per questo Inserto Infodemico, mie care, miei cari, abbiamo finito.
A presto, e grazie di esserci con sti pipponi, come sempre 🧿
Un abbraccio,
Pao